Secondo le classifiche elaborate con gli ultimi dati di Bicitalia.org, la rete ciclabile nazionale mappata negli anni da FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta ), per la categoria “piste ciclabili di qualità” la più ricercata è la Spoleto-Assisi, che ha raggiunto quasi 81.000 visualizzazioni con un incremento dell’81% nell’ultimo biennio, seguita al secondo posto dalla Destra Po, una ciclovia di 125 km nelle terre estensi molto amata anche dagli stranieri; mentre il terzo posto, con quasi 67.000 click totali è per la pista ciclabile della Val Brembana, in provincia di Bergamo. “Questo risultato – ha affermato l’assessore regionale Enrico Melasecche – ci riempie di orgoglio, vista la portata internazionale della statistica e premia in qualche modo lo sforzo che la Regione ha voluto fare in questi ultimi anni per la valorizzazione dei meravigliosi percorsi che l’Umbria mette a disposizione. E’ anche uno stimolo a continuare, però – aggiunge Melasecche -, vista la necessità di manutenzione programmata e di miglioramenti continui dei percorsi, insieme alla prosecuzione di un’ottima promozione turistica dell’Umbria, per accentuare l’attrattività del nostro sistema delle piste ciclabili che tra l’altro è anche in via di ulteriore incremento”

Bicitalia, che è stata presa come riferimento dal Governo proprio per la realizzazione della “rete ciclabile nazionale” come evidenziato nella legge 2/2018, include 20 ciclovie nazionali ovvero “grandi itinerari” e 90 piste ciclabili tra percorsi di qualità a carattere regionale e locale, ciclovie lungo i tracciati di ex ferrovie dismesse, greenways, itinerari tematici, e ciclabili ideali per un turismo di prossimità.

“Delle 20 ciclovie nazionali – ha proseguito l’assessore – l’Umbria, incredibile ma vero, era stata in passato una delle poche regioni che era rimasta esclusa ma oggi, grazie all’azione incessante di questa giunta, è stata recuperata con la ciclabile nazionale Monte Argentario-Civitanova, la ciclabile dei due mari che collega Orvieto, Perugia, Assisi, Foligno verso l’Adriatico, con un finanziamento dedicato alla nostra regione di 20 milioni”.

Lo studio citato mette a confronto i dati riferiti alle ricerche effettuate sul sito Bicitalia.org nell’ultimo biennio (da febbraio 2019 ad aprile 2021, incluso un anno di pandemia) con i numeri delle visualizzazioni registrate tra il 2014, data di nascita del sito, e inizio 2019.

Nell’ultimo biennio si è registrato un aumento generale degli accessi dell’84%: le visualizzazioni, infatti, sono passate da poco meno di 1,5 milioni a quasi 2,5 milioni nell’aprile 2021.Questo significa che la media annuale dei click è raddoppiata: da quasi 300.000 all’anno tra il 2014 e il 2019 alle 629.000 visualizzazioni all’anno negli ultimi due anni. “Siamo convinti – conclude l’assessore Melasecche – che gli ulteriori fondi acquisiti con i recenti provvedimenti, andranno ad arricchire un patrimonio in continua implementazione e riorganizzazione in modo da offrire una rete ancor più attrattiva per un turismo lento che interessa un numero sempre più elevato di appassionati”. 

Descrizione

La partenza della ciclovia si trova a San Nicolò alla periferia di Spoleto, poco distante dalla statale che conduce ad Acquasparta: alla partenza (che si trova a poco più di quattro chilometri dalla stazione RFI di Spoleto) un’ex fabbrica di piastrelle è stata recuperata per essere convertita in Bicigrill: qui sarà possibile recuperare informazioni turistiche sulla ciclabile e sui centri della Valle Umbra che vi si affacciano.

Da qui in avanti il colpo d’occhio sul territorio circostante è spettacolare, con dolci rilievi collinari punteggiati da piccoli paesi. Sembra quasi impossibile che per arrivare fino ad Assisi la strada sia tutta in pianura. Eppure è così: a meno di non voler abbandonare la ciclabile per delle escursioni extra, opzione da tenere in considerazione vista l’abbondanza di luoghi di interesse, non è prevista alcuna salita. Dopo aver passato San Giacomo, castello medievale con doppia torre d’angolo trasformato in un operoso borgo agricolo, la ciclabile sfiora Campello sul Clitunno, poco lontano dalle famose fonti del Clitunno e dal tempietto (meta dei viaggiatori del grand tour), celebrate da Giosuè Carducci nell’omonima ode.

La pista ciclabile si sviluppa sempre in vista dei corsi d’acqua della Valle Umbra o Spoletana, (dirimpetto ai Monti e Colli Martani (a Ovest), e al massiccio del Serano – Brunette, prima, e del monte Subasio a Est e NE). All’inizio è il Marroggia, che poi diventa Teverone e quindi Timia. Dopo quasi 20 chilometri di viaggio, Trevi, che sorge sulla destra rispetto alla sede della ciclabile, può essere una buona base per fare tappa (c’è solo un piccolo problema: per arrivarci c’è una salita abbastanza ripida).

Siamo nella terra della vite e dell’olivo: Montefalco e Trevi possono essere centri nei quali far tappa (o anche far base); si può anche scegliere di fermarsi a Foligno (che è centrale rispetto all’intero itinerario, e che si raggiunge con una deviazione di meno di cinque chilometri) In questo caso le dimensioni sono quelle di una vera e propria cittadina (Foligno ha più di 50 mila abitanti), dove tutti, nonostante le auto, vanno in bicicletta: “Porto di terra dello stato pontificio”, attraversata dal fiume Topino, vanta un patrimonio artistico davvero notevole, a cominciare da Palazzo Trinci e dall’Abbazia di Sassovivo, ed è sede di raccolte d’arte contemporanea di rilevanza nazionale. Anche Spello non è lontana: la si raggiunge facilmente lasciando la ciclopista a Bevagna, utilizzando una delle tante strade campestri che vanno a N.

Come in ogni buon film, però, è il finale a farsi custode delle sorprese più notevoli. La prima di questa ciclabile è l’ingresso a Bevagna (la romana Mevania) che ha un fascino speciale per via dei corsi d’acqua provenienti da tutta la Valle Umbra. Qui si raccolgono in una complicatissima trama, formando un gomito stretto, che stringe in una U il centro storico del paese, considerato uno dei borghi più belli d’Italia.

Il colpo di scena finale, ovviamente, non può che essere la magnifica basilica di Santa Maria degli Angeli, dietro la quale si scorge una splendida veduta della città di Assisi.

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