Dopo un’estate caratterizzata da ondate di calore e siccità estrema, anche l’ambiente e la crisi climatica diventano un tema di confronto politico in vista delle elezioni del 25 settembre. Al centro dei programmi dei principali partiti la questione energetica, la lotta alla crisi idrica e la gestione dei rifiuti.

Il 45,2 percento degli italiani pensa che la politica dovrebbe occuparsi con urgenza della crisi ambientale e del cambiamento climatico. Lo rivela un sondaggio di YouTrend per Sky TG24, nel quale il tema dell’ambiente è al terzo posto in ordine di urgenza, subito dopo la crisi energetica – con il conseguente aumento delle bollette – e l’inflazione. Il nostro Paese, d’altronde, sta già facendo i conti con gli effetti del cambiamento climatico, come testimoniano le ondate di calore e la siccità che lo hanno colpito negli ultimi mesi. Ecco le strategie di lotta alla crisi climatica presentate dai maggiori partiti nei loro programmi in vista delle elezioni politiche del 25 settembre 2022

Partito Democratico

Il programma elettorale del Partito Democratico, che si presenterà alle elezioni in coalizione con Sinistra Italiana e Verdi, +Europa, Demos, Partito socialista italiano e Impegno Civico, si basa su tre pilastri. Il primo è “lo sviluppo sostenibile e la transizione ecologica e digitale”. Ribadendo la necessità di una cooperazione globale per la lotta al cambiamento climatico, il PD parla di “fissare obiettivi climatici realistici ma ambiziosi” e di presentare una legge sul clima e “un piano di adattamento al cambiamento climatico al 2050”. Cita come riferimento il FitFor55, cioè l’insieme di misure europee che hanno l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 e di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

Il Pd propone anche una riforma fiscale verde, che prevede incentivi fiscali per le imprese attive negli investimenti sostenibili, la riduzione progressiva dei sussidi dannosi per l’ambiente e “adeguate compensazioni per le famiglie e le imprese più vulnerabili”.  Il programma si occupa nel dettaglio anche del tema dell’energia, strettamente legato alla questione ambientale. In particolare, il PD prevede di puntare non solo sul risparmio energetico, ma anche su un aumento considerevole della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili. L’obiettivo è installare 85 GW di rinnovabili in più entro il 2030. In questa ottica, i rigassificatori sono considerati necessari, “ma a condizione che costituiscano soluzioni-ponte, rimanendo attivi pochi anni”. 

Legate all’ambiente sono anche le proposte sui trasporti: il PD prevede una serie di investimenti sulle infrastrutture che possano favorire il trasporto delle merci su rotaia rispetto a quello su gomma. Altre promesse includono la diffusione di mezzi ibridi e a emissioni zero per il trasporto pubblico delle città; l’offerta di biglietti unici; l’installazione di 100.000 colonnine elettriche e di 30.000 punti di ricarica rapida entro il 2027; il potenziamento del trasporto ferroviario sia regionale sia ad alta velocità; incentivi alla mobilità sostenibile, tra cui quella ciclabile. Infine, oltre a un Piano nazionale per l’acqua, la siccità e il dissesto idrogeologico per contrastare la siccità e ridurre il livello di dispersione idrica, il Partito Democratico prevede di introdurre una legge sul consumo di suolo, che nel 2021 in Italia ha raggiunto i valori più alti degli ultimi dieci anni. 

Terzo polo

Il programma della coalizione di Azione e Italia Viva affronta il tema ambientale all’interno della sezione “Energia e ambiente”, che a sua volta contiene quattro sottosezioni: Energia, Transizione ecologica, Crisi idrica ed Economia circolare. 

Il Terzo polo prevede innanzitutto di ridurre la dipendenza del nostro Paese dalle importazioni di gas russo costruendo due rigassificatori e aumentando la produzione di gas nazionale. Per favorire la transizione ecologica, stima di arrivare a installare fino a 140 GW di impianti per le energie rinnovabili e di includere di nuovo il nucleare nel mix energetico italiano.

La sottosezione “Transizione ecologica” presenta una serie di misure volte a ridurre le emissioni di CO2 in alcuni dei settori più inquinanti, cioè trasporti ed edilizia. Sui trasporti, il Terzo Polo propone di incentivare l’acquisto di mezzi nuovi e quindi meno inquinanti per il trasporto merci, ma anche di investire 8 miliardi di euro nello sviluppo delle reti ferroviarie. Il programma prevede inoltre di investire sui mezzi pubblici (treni, tramvie, metropolitane) in modo da ridurre l’uso dei mezzi privati e fornire incentivi all’utilizzo dei mezzi di sharing mobility e all’acquisto di mezzi elettrici o ibridi. Sull’edilizia, invece, la proposta è di migliorare l’efficienza energetica degli edifici, anche ricorrendo più massicciamente all’uso del teleriscaldamento. 

Per far fronte alla crisi idrica la coalizione propone di migliorare la raccolta dell’acqua piovana costruendo nuovi bacini; ridurre la dispersione idrica (attualmente al 40%) sostituendo le tubature e le infrastrutture più vecchie; creare un piano per riutilizzare le acque di depurazione; ridurre lo spreco d’acqua nel settore agricolo creando incentivi per sistemi di irrigazione di precisione. 

L’ultima sottosezione, Economia circolare, si concentra sullo smaltimento dei rifiuti. Pur promuovendo genericamente “il recupero materico dei rifiuti”, il programma del Terzo Polo insiste sulla necessità di costruire nuovi impianti di smaltimento.

Movimento 5 Stelle

Con lo slogan “Società 2000 watt”, nel suo programma il partito guidato da Giuseppe Conte propone di “tendere a un modello sostenibile di consumo energetico per ridurre le emissioni annue di gas serra”. Sempre sul tema dell’energia, il M5s prevede di snellire l’iter burocratico per la costruzione di nuovi impianti rinnovabili e presenta inoltre una serie di superbonus sia per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, sia per incentivare le imprese a ricorrere alle fonti rinnovabili. 

Il programma si oppone a “nuove trivellazioni” in riferimento alla proposta di alcuni partiti di tornare a produrre gas nazionale, e anche alla costruzione di nuovi inceneritori, a cui il M5s è sempre stato contrario.  Per quanto riguarda i trasporti, invece, il M5s vorrebbe favorire la mobilità elettrica, sia con incentivi ai privati per l’acquisto di mezzi elettrici, sia con la creazione di “infrastrutture interconnesse” e “smart road”. Deciso anche l’appoggio all’utilizzo di mezzi pubblici, con la proposta di un biglietto unico per il trasporto

Coalizione di centrodestra

Il programma della coalizione di centrodestra, formata da Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e Noi Moderati, ribadisce di “rispettare e aggiornare gli impegni internazionali assunti dall’Italia per contrastare i cambiamenti climatici”. Nel programma sono indicati la tutela della biodiversità, interventi per ridurre la dispersione idrica, la promozione dell’educazione ambientale, il rimboschimento di alcune aree del Paese e incentivi ai mezzi pubblici e alla mobilità sostenibile

La coalizione vorrebbe inoltre definire un piano nazionale di economia circolare “in grado di ridurre il consumo delle risorse naturali, aumentare il livello qualitativo e quantitativo del riciclo dei rifiuti, ridurre i conferimenti in discarica, trasformare il rifiuto in energia rinnovabile attraverso la realizzazione di impianti innovativi e sostenibili”. Sul tema energetico, in modo simile a quanto proposto dal Terzo polo, il centrodestra propone di puntare prima all’autosufficienza energetica, anche riattivando la produzione nazionale di gas e poi di fare una transizione verso le energie rinnovabili, tra le quali include il nucleare. 

Il punto di vista di Fridays for Future

Il movimento ambientalista Fridays for Future, nato dalle proteste di Greta Thunberg, ha commentato le strategie dei partiti italiani su ambiente ed energia rilevando, ad esempio, che nessun partito ha proposto la chiusura degli allevamenti intensivi. Si è poi schierato contro l’utilizzo dei rigassificatori e ha invitato le forze politiche a un maggiore dialogo con i movimenti ambientalisti. 

Fridays for future ha anche presentato la sua “Agenda climatica”, un documento di 22 pagine con alcune proposte per affrontare la crisi ambientale. Un programma radicale, che va dalla proposta di vietare i voli interni a breve percorrenza ai trasporti pubblici gratuiti, e include anche il rinnovamento e la manutenzione della rete idrica, l’efficientamento energetico degli edifici pubblici, lo stop all’uso di combustibili fossili e l’introduzione di comunità energetiche rinnovabili in tutti i comuni

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