L’Aula di Palazzo Cesaroni ha approvato all’unanimità la mozione del consigliere regionale Vincenzo Bianconi (Gruppo misto), con cui si impegna la Giunta a “sollecitare azioni del Governo e ad attivarsi direttamente con tutti gli strumenti a sua disposizione per sostenere tutte le imprese umbre, con particolare attenzione a quelle più colpite dalla crisi sanitaria, dal caro energia e materie prime, collocate nelle aree interne ed ex aree industriali, al fine di fornire le garanzie necessarie per contrarre mutui utili ad arginare la loro crisi di liquidità e per poter partecipare a bandi pubblici regionali, nazionali, PNRR ed altri europei, volti ad aumentare la loro competitività e transizione ecologica”. L’atto, come ha spiegato il proponente, impegna l’Esecutivo anche a “prevedere in base alle proprie possibilità dirette ed indirette anche sostegni economici e garanzie da partecipate regionali”.
Il documento è stato emendato, su proposta di Stefano Pastorelli (Lega), con un richiamo a “quanto già attivato dalla Giunta con il ‘Fondo Double’ e proponendo facilitazioni per l’accesso a fonti di finanziamento destinate a ridurre la necessità di liquidità per arginare il caro bollette e per la partecipazione a bandi pubblici regionali e nazionali volti ad aumentare la competitività e ad agevolare la transizione ecologica”.
“L’economia italiana – ha spiegato Bianconi illustrando l’atto di indirizzo – è in affanno, ma ancor di più l’economia delle piccole e medie imprese di certi settori, ormai strangolati da una grave crisi di liquidità. Alle sfide già presenti nel passato si stanno aggiungendo quelle dovute a emergenza sanitaria, inflazione e impressionante aumento del costo delle materie prime e dell’energia, che starebbe per portarne molte al collasso. Nonostante esista la grande opportunità offerta dai fondi europei già esistenti e da quelli che verranno offerti nell’ambito del PNRR, spesso purtroppo le piccole imprese non riescono a partecipare ai bandi a causa della mancanza di risorse umane interne in grado di predisporre tutta la documentazione o la mancanza di adeguate risorse economiche per assumere professionisti specializzati. Inoltre tali imprese, seppure magari in possesso di tutti i requisiti richiesti dai bandi europei, a volte mancano della liquidità richiesta per il cofinanziamento, perdendo così l’opportunità di ricevere fondi che sarebbero fondamentali per il suo sviluppo. Tale situazione crea il paradosso per cui la maggior parte dei fondi europei finirebbero proprio a poche imprese grandi e strutturate dei territori più ricchi, invece che alle piccole e medie imprese più bisognose di investimenti. Sarebbe perciò opportuno prevedere supporti di liquidità e garanzie a beneficio di imprese sane ed economicamente sostenibili, che tuttavia mancano di sufficienti requisiti patrimoniali per poter ricevere prestiti bancari, oppure sufficiente liquidità per poter sostenere cofinanziamento di fondi europei. A tale scopo – ha ricordato Bianconi – la Regione Umbria già dispone di enti partecipati strutturati e specializzati a tal fine quali Gepafin e Sviluppumbria. Tali misure consentirebbero di supportare quella rete di piccole imprese ed esercizi commerciali (si pensi ai bar, negozi alimentari, botteghe artigiane) che rappresentano una parte fondamentale del tessuto economico e sociale di tali comunità. Al fine anche di favorire il ripopolamento dei borghi delle aree interne, insulari e montane, il sostegno a misure che incentivino l’apertura di botteghe e negozi risulta importante, al pari del complesso delle azioni volte a sostenere la riqualificazione urbana ed abitativa, oltre che il potenziamento dei servizi essenziali su tali territori. Tutto ciò farebbe partire un circolo virtuoso poiché tali attività economiche attirerebbero ulteriori servizi pubblici e privati (sportelli bancari, uffici postali, professionisti, infrastrutture informatiche, mezzi pubblici, ecc.) che quindi invertirebbero il trend demografico negativo, frenando lo spopolamento e attirando anzi nuovi residenti”.
INTERVENTI
Michele FIORONI (assessore): “Siamo intervenuti già in passato a sostegno degli investimenti delle micro-imprese. Il caro energia ha impattato in modo importante su questo settore. I bandi Small e Medium sono strumenti finanziari a sostegno della capacità di resistenza e di investimento delle micro-imprese, viste come attori del rilancio dell’economia regionale. La stretta creditizia unita ai costi delle bollette può mettere in difficoltà molte aziende. Abbiamo stanziato 2 milioni per il bando Double per prestiti di piccolo taglio (5-25mila euro) erogati in parte da Gepafin e in parte da operatori finanziari privati. Gli interventi relativi alla questione energetica devono necessariamente essere di carattere nazionale”.
Vincenzo BIANCONI (Misto): “Accetto l’emendamento. La leva sulle garanzie permette di avere maggiori benefici rispetto ai finanziamenti a fondo perduto. I bandi per il Cratere del Pnrr rischiano di non essere accessibili perché le imprese non sono in grado di cofinanziarli. Bisogna trovare, nel minor tempo possibile, delle misure di sostegno per le aziende sane che potrebbero rialzarsi, per rilanciare le aree interne e quelle di crisi”.