Ci sono città in cui bisogna attendere fino a sei mesi solo per prendere l’appuntamento in questura e ce ne sono altre in cui non si riesce proprio a prenotare. Lo rivela un’indagine di Altroconsumo che conferma quanto sia diventato difficile ottenere in tempi rapidi il documento necessario per spostarsi in Paesi fuori dall’Unione europea.

Ottenere o rinnovare il passaporto sta diventando un’impresa impossibile per i tempi infiniti necessari al rilascio. L’ennesima conferma arriva da Altroconsumo, che lo scorso 15 novembre ha chiesto ai propri collaboratori di verificare gli appuntamenti disponibili nella loro città e, sulla base di questi dati, ha svolto una specie di classifica delle città con le più lunghe liste d’attesa.

Le città peggiori e quelle migliori

Altroconsumo ha preso in esame 13 città. Le peggiori in quanto a pratiche relative al passaporto sono risultate Padova e Genova perché, quando è stata svolto l’esperimento, non si riusciva nemmeno a prendere appuntamento per recarsi in questura. La situazione è risultata molto critica anche a Torino e Bolzano, dove gli appuntamenti venivano dati rispettivamente per sei e quattro mesi dopo. Va leggermente meglio a Cagliari e Ancona, dove il tempo di attesa era di tre mesi, mentre si attestava a due mesi e mezzo quello a Reggio Calabria (due mesi e mezzo) e a circa un mese quello a Milano. Molto più fortunati sono risultati gli abitanti di Roma, Napoli e Palermo: quando è stata fatta l’inchiesta lo scorso novembre, è emerso che bisognava aspettare 10 giorni nella capitale e 15 nelle altre due. A Bologna, invece, l’appuntamento veniva dato già il giorno dopo.

L’associazione dei consumatori denuncia che l’attesa non finisce nel momento in cui si riesce a prendere appuntamento. Da quella data a quella in cui si ottiene il passaporto, possono infatti passare altri mesi.

I problemi legati alla distanza

Altroconsumo fa sapere che i lunghi tempi di attesa non sono l’unico problema legato alla questione passaporti. In alcuni casi, alle persone veniva data la possibilità di recarsi negli appositi uffici nel giro di poco, ma in un luogo molto distante rispetto a quello in cui si trovava. Chi faceva richiesta a Reggio Calabria, per esempio, doveva andare a Bovallino (85 km di distanza) se aveva fretta, mentre ai baresi veniva prospettata come opzione un commissariato di Monopoli (86 km tra andata e ritorno).

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Gli open day

Come ricorda anche Altroconsumo, i ritardi sono dovuti sia al fatto che dopo la pandemia si è tornati a viaggiare e tanti hanno bisogno di rinnovare i documenti, sia al fatto che ora serve il passaporto anche per recarsi in Regno Unito: prima della Brexit bastava la carta d’identità.

Per fronteggiare questa situazione ed evitare che comporti gravi conseguenze anche sul settore del turismo, sono stati organizzate in diverse città italiane giornate in cui chiunque può presentarsi in questura senza appuntamento per chiedere il passaporto. In alcuni casi, si è invece scelto di far rimanere gli uffici proposti a queste pratiche più ore o più giorni del previsto.

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Come si fa richiesta di passaporto

La prenotazione dell’appuntamento si fa sul sito della polizia di Stato accedendo con Spid o carta di identità elettronica. I documenti da presentare per il rilascio sono elencati in un’apposita sezione del sito della polizia di Stato.  

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