Redazione

06 settembre 2021 17:06



Nel giorno in cui l’Umbria piange l’ennesimo lavoratore morto – e dopo che la regione è stata inserita in ‘zona rossa’ per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro – arrivano ammende, una maxisanzione per lavoro nero  e denunce per i titolari di due imprese edili oltre alla ‘sospensione’ dell’attività imprenditoriale. 


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È successo a Terni, dove il personale dell’Ispettorato del Lavoro ha ispezionato in sinergia con i militari del Comando carabinieri per la tutela del lavoro un cantiere e riscontrato a carico di una ditta edile umbra irregolarità rispetto all’aggiornamento del documento Pimus-piano montaggio e uso ponteggi, oltre alla mancata adozione di misure di formazione e informazione inerenti il rischio epidemiologico da Covid all’interno del cantiere.


Nel medesimo cantiere è stata inoltre rinvenuta la presenza di una ditta ‘subappaltatrice’ con sede legale in provincia di Caserta la quale impiegava ben due lavoratori su due, trovati in attività e presenti sul luogo di lavoro, completamente al nero e sconosciuti quindi alla pubblica amministrazione. 



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Sono state quindi elevate dal personale Nil dell’Arma ammende pari a complessivi 2.457 euro, sanzioni amministrative pari a 6.400 euro, la sanzione di 400 euro per mancato rispetto norme anticovid ed è stata inoltre contestata la maxisanzione per lavoro nero (da 1.800 a 43.200 euro in base al periodo di lavoro in nero). Dei fatti è stata infine tempestivamente informata l’autorità giudiziaria e i titolari delle due imprese edili sono stati denunciati a piede libero.









Fonte articolo Perugia Today

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