“Si conferma, nella settimana dal 14 al 20 dicembre 2020, il segnale di controtendenza nell’indice di trasmissione segnalato la scorsa settimana nell’intero Paese”. E ancora: “Complessivamente, l’incidenza in Italia rimane ancora molto elevata e l’impatto dell’epidemia è ancora sostenuto nella maggior parte del Paese. Inoltre si continua ad osservare nella maggior parte delle Regioni/PPAA un rischio Moderato o Alto di una epidemia non controllata e non gestibile. Tale situazione conferma la necessità di mantenere la linea di rigore delle misure di mitigazione adottate nel periodo delle festività natalizie”. 

Il Ministero della Salute, nel report del monitoraggio della settimana del 14 al 20 dicembre, classifica l’Umbria tra le regioni a “rischio alto”. Nel report, l’indice Rt dell’Umbria è 0.78 (CI: 0.7-0.93). 

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“Nella settimana di monitoraggio  – si legge nel report – si osserva un lieve aumento generale del rischio, con la maggior parte delle Regioni con un rischio Moderato o Alto e quattro Regioni a rischio Basso di una epidemia non controllata e non gestibile. In particolare, 5 Regioni (Liguria, Marche, Puglia, Umbria e Veneto), sono classificate a rischio Alto. Dodici Regioni/PPAA sono classificate a rischio Moderato, di cui 4 (Emilia-Romagna, Molise, PA Trento e Valle d’Aosta) hanno una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese nel caso si mantenga invariata l’attuale trasmissibilità. Quattro Regioni sono classificate a rischio Basso”. 

E ancora: “Si conferma pertanto la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine. Si ribadisce la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi”, conclude il report del Ministero della Salute. 

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