“Ancora una volta chiediamo che il lavoro fin qui svolto non sia vano e che si anteponga finalmente l’opportunità di creare sviluppo in un territorio gravemente penalizzato anche dall’emergenza Covid19 alle solite dinamiche da campagna elettorale o da bassa propaganda politica che i cittadini non meritano davvero”.
A parlare è la consigliera comunale e capogruppo di “Siamo Orvieto”, Cristina Croce, cha ha lanciato un duro attacco alla giunta Tardani colpevole, secondo la consigliera, di voler dissolvere quanto di buono era nato dalla sinergia dei territori dell’orvietano all’interno del progetto strategico delle aree interne del sud ovest orvietano.
“In un recente consiglio comunale – spiega la Croce – la sindaca, in risposta a un consigliere che chiedeva lumi in merito ai progetti relativi alla strategia delle aree interne, ha dichiarato che “La strategia ha fallito perché sono stati messi insieme territori troppo diversi” e che pertanto non rientra tra le priorità né tra gli obiettivi dell’attuale amministrazione”.
Una affermazione lapidaria che accende gli animi nella minoranza. Nella nota scritta dalla Croce, che all’epoca della progettazione della strategia ricopriva la carica di vice sindaco e assesore alle politiche sociali e affari legali, viene presentata una ricostruzione puntuale dello stato della questione.
“A prescindere dall’esiguo e discutibile valore delle argomentazioni addotte – osserva la consigliera – i fatti concreti non hanno tardato a smentire ancora una volta le superficiali prese di posizione della sindaca, se è vero come è vero che il ministro per la coesione territoriale, Giuseppe Provenzano, ha firmato proprio il 16 settembre scorso il decreto che sblocca 210 milioni di euro a favore della ripresa delle attività economiche nelle aree interne messi a disposizione dalla legge di Bilancio e dal decreto Rilancio”.
Secondo le affermazioni della Croce, 210 milioni di euro sarebbero destinati agli enti locali delle aree interne e finanzierebbero misure di sostegno alle attività economiche, artigianali e commerciali. “L’obiettivo – sottolinea la consigliera – è promuovere la crescita e l’occupazione in questi territori, per dare futuro ad oltre 10 milioni di persone che ancora vivono nelle aree più periferiche del paese e contrastare la tendenza allo spopolamento”.
A beneficiare del provvedimento firmato da Provenzano, sarebbero 3.101 comuni italiani per un totale di 4.171.667 cittadini coinvolti dalle misure di sostegno.
“Il rilancio delle aree interne – porsegue la Croce – è un’opportunità reale per tutto il paese, come dichiarato dallo stesso ministro attraverso la quale puntare su azioni innovative, sulla progettazione di strategie condivise fra comuni e cittadini, anche per individuare nuove prospettive di sviluppo sostenendo sin da subito piccole e micro imprese commerciali e artigianali perché solo garantendo il lavoro si può assicurare un futuro alle comunità.
Secondo quanto scritto dalla Croce, i contributi assegnati potranno essere utilizzati anche al fine di contenere l’impatto dell’epidemia da Covid-19 attraverso l’attribuzione alle imprese attraverso l’erogazione di contributi a fondo perduto per l’acquisto di macchinari, impianti, arredi e attrezzature varie, per investimenti immateriali, per opere murarie e impiantistiche necessarie per l’installazione e il collegamento dei macchinari e dei nuovi impianti produttivi acquisiti.
Nel porgetto sarebbero stati stabiliti i contributi per ogni comune del territorio Orvietano: Parrano 42.899 euro, Castel Giorgio 90.163 euro, Montegabbione 63.163 euro, San Venanzo 92.910 euro, Monteleone 70.341 euro, Baschi 106.941 euro, Ficulle 75.777 euro, Fabro 109.275 euro, Montecchio 76.427 euro, Castel Viscardo 112.495 euro, Allerona 80.060 euro e Porano 85.436 euro.
“La strategia delle aree interne – osserva la consigliera Croce – ha visto il Comune di Orvieto e gli altri comuni che ne fanno parte, oggi destinatari di importanti contributi, svolgere un lavoro complesso che negli ultimi anni ha portato alla individuazione di vari progetti che rischiano purtroppo di naufragare per l’immobilismo e l’incapacità dell’attuale amministrazione di Orvieto di afferrarne la reale portata e la rilevanza della ricaduta in termini di sviluppo culturale ed economico sul nostro territorio”.
E poi conclude: “Tra i tanti a titolo solo esemplificativo si ricorda il progetto multimediale di valorizzazione dell’attrattore culturale, il progetto per la valorizzazione dei percorsi nell’ambito dell’ecosistema storico naturalistico, il progetto riguardante interventi di rafforzamento dell’economia sociale, il progetto di e-bike biciclette elettriche; l’intervento – finanziato per 700 mila euro – di rifunzionalizzazione e adeguamento del complesso del San Giovanni da destinare a centro di promozione e valorizzazione delle produzioni agroalimentari ed enogastronomiche ed altri”.
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