Due donne sono state arrestate con l’accusa di aver commesso diverse rapine ai danni di anziani di età compresa tra gli 80 e i 90 anni dopo averli narcotizzati. Il denaro e la merce sottratta illegalmente alle vittime avrebbe un valore di circa 160mila euro.
Rapina e lesioni aggravate, furto in abitazione e indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento. Sono questi i reati contestati a due donne di 30 e 51 anni finite in carcere al termine di un’inchiesta condotta dai carabinieri della compagnia di Roma Trastevere e coordinata dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo. Le due sono accusate di aver sottratto denaro e gioielli a diversi anziani in occasioni distinte dopo averli avvicinati con una scusa e narcotizzati. Le vittime hanno un’età compresa tra 80 e 90 anni e i reati sarebbero stati commessi a Roma tra settembre 2022 e marzo 2023.
Come è partita l’inchiesta
Le indagini sono iniziate dopo che i familiari di un 90enne si sono rivolti ai carabinieri perché non riuscivano più a contattarlo. Secondo quanto si apprende, l’uomo è stato trovato all’interno della propria abitazione in stato confusionale, dopo essere rimasto assopito a letto per circa due giorni. Per capire cosa fosse successo, i militari hanno visionato le telecamere di una farmacia dove l’anziano era stato in precedenza e sono riusciti a ricostruire che era stato avvicinato da una delle donne finite in carcere. Quest’ultima lo avrebbe convinto a farsi accompagnare a casa e, una volta all’interno, lo avrebbe narcotizzato prima di portargli via il bancomat, alcuni contanti e il telefono cellulare.
Gli altri episodi contestati
Grazie alle immagini della videosorveglianza e ad altre attività come l’analisi del traffico telefonico e il pedinamento, i militari hanno raccolto altri gravi elementi a carico delle due donne, accusate di aver commesso altre dieci rapine e un furto in abitazione con lo stesso modus operandi. Secondo quanto si apprende, le vittime venivano adescate anche grazie all’offerta di doni come la stella di Natale nel mese di dicembre. Le due indagate erano poi molte attente a far sparire qualsiasi traccia del loro passaggio, compresi i contenitori nei quali veniva disciolto il narcotico. Grazie a questo sistema, le due donne si sarebbero impossessate di denaro e oggetti del valore complessivo di 160mila euro. Tra gli oggetti rubati, anche un paio di fede nuziali.
Il precedente
Secondo quanto si apprende, la51enne finita in carcere nell’ambito di questa inchiesta era già stata condannata in passato a 11 anni per omicidio preterintenzionale, a causa della morte di una vittima seguita alla somministrazione di sostanze psicoattive. Nell’ordinanza sulla custodia cautelare, il giudice per le indagini preliminari di Roma contesta alle due donne l’ “assoluta insensibilità'” ed “estrema pericolosità”.
Fonte Agi