“E’ necessario individuare per il territorio di riferimento di Perugia una stazione di accesso all’Alta Velocità più prossima di Firenze, anche in ragione della crescente saturazione della linea direttissima Firenze–Roma che, nel tempo, ha visto ridursi progressivamente la capacità assegnata su quella linea alla circolazione dei treni regionali, determinando, non di rado, in caso di perturbazioni di traffico, l’instradamento degli stessi sulla linea lenta con 17 minuti in più di percorrenza”.

E’ quanto ha affermato l’assessore regionale alle infrastrutture e trasporti Enrico Melasecche. “E’ per questo che, quanto alla localizzazione definitiva delle due stazioni, proprio per la necessità di fare sistema con la regione Toscana e le province di Arezzo e Siena per la Medio Etruria, nonché con il Lazio e le province di Viterbo e Rieti per il nodo di Orte, sarà importante il tema della baricentricità territoriale, ovvero soluzioni che garantiscano tempi di accesso simili da tutti i capoluoghi interessati, pena la perdita di unitarietà che sta alla base della fattibilità reale delle operazioni. Al recente convegno di Cortona – ha proseguito Melasecche -, particolarmente partecipato da Regioni, enti locali, camere di commercio, associazioni di categoria, è stato ribadito da tutti i presenti di perseguire congiuntamente la realizzazione della stazione Medio Etruria per poi dare mandato ad RFI di individuare la località più adatta alle comuni esigenze, con uno studio specifico ben motivato. Il tema dell’Alta Velocità, da quando è stata creata, è al centro del dibattito regionale per rompere definitivamente l’isolamento atavico dell’Umbria, per ridurre il quale abbiamo comunque conseguito risultati interessanti. E’ noto – ha sottolineato l’assessore – che, sul fronte delle modalità di accesso al sistema dell’Alta Velocità per l’intero territorio regionale, sussistono ad oggi grandi carenze. E’ infatti disponibile una sola coppia di Freccia Rossa che, visti gli orari di partenza ed arrivo a Perugia, con fermata a Terontola per i comuni del Trasimeno, è molto comoda per chi deve passare una giornata lavorativa a Milano, volendo a Torino, ma non rappresenta la soluzione ottimale per tutti, specialmente se la relazione viene vista al contrario, quale incoming dal nord verso l’Umbria. Altrettanto ad Orte per Terni e molti altri comuni che si trovano lungo la Orte-Falconara.

Per il resto dell’offerta A/V – ha spiegato Melasecche – i terminali dell’Umbria continuano ad essere Firenze per l’Umbria del nord e Roma per il Ternano: i quali, a fronte di un’offerta considerevole di collegamenti disponibili, risultano comunque piuttosto lontani dalla Regione. Necessitano infatti almeno 2 ore per Firenze da Perugia e almeno 1 h e 10’ da Terni per Roma (55 minuti con servizi Intercity o Frecciabianca, con costo maggiorato). La costruzione di una stazione A/V solo umbra lungo la direttissima, è di fatto impossibile sia per il numero ridotto di abitanti dell’Umbria ma anche per le complesse caratteristiche orografiche ed insediative. Infatti i luoghi facilmente accessibili dalla provincia di Terni sono lontani dal resto della regione e così, viceversa, quelli dall’area di riferimento di Perugia, il ché tende a ridurre il “peso specifico” degli interventi da sottoporre al governo nazionale rendendoli talmente deboli da non avere alcuna possibilità di successo. E’ per questo – ha dichiarato l’assessore – che la soluzione al problema non può che essere quella di fare sistema con le regioni e province contermini, in modo da creare una massa critica consistente nel panorama nazionale, rompendo definitivamente con la logica provincialissima che non vede le possibili opportunità anche se queste sono a pochi km dal confine regionale. Questa situazione rischia di aggravarsi in caso di ulteriore aumento del traffico AV con il rischio che i treni regionali veloci vengano definitivamente relegati integralmente sulla linea lenta, se non a seguito di una programmazione, a motivo della crescente probabilità di perturbazioni di traffico. Il tema della saturazione della linea direttissima vale, evidentemente, anche per Terni negli spostamenti verso Roma e, nella prospettiva di lungo periodo, potrebbe acuirsi per il combinato effetto della già richiamata crescita del traffico tra Roma e Firenze e dell’aumento del traffico connesso al potenziamento della Orte–Falconara. In questo scenario è evidente che occorre porre con forza il tema di un’accessibilità diretta ai servizi AV distribuita sul nodo di Orte per il Bacino di Terni oltre al Viterbese, il Reatino e l’Orvietano e su un nodo da individuare immediatamente a nord per il bacino del Trasimeno, del Perugino e della valle Umbra, a cui si aggiungono il Senese e l’Aretino: la cosiddetta “Medio Etruria”, già prevista dal vigente Piano Regionale dei Trasporti, ancorché non definitivamente localizzata. Allo stato attuale – ricorda Melasecche -, il PRT elenca le 5 possibili soluzioni specificate dallo studio di fattibilità, senza esplicitare graduatorie di preferenza. E’ evidente che in contemporanea necessita una velocizzazione della linea Foligno-Perugia-Terontola quale adduzione dell’area centro settentrionale dell’Umbria verso questo nuovo nodo cui stiamo puntando da vari mesi con interlocuzioni dirette con i vertici nazionali. Va detto inoltre che avvicinare l’Alta Velocità all’Umbria è ancora di più necessario alla luce delle recenti strategie di Trenitalia, che prevedono di eliminare in futuro progressivamente tutti i servizi A/V dai corridoi non specializzati: questo significa che la possibilità di portare direttamente i costosissimi Freccia Rossa sulle linee regionali (Foligno–Terontola in primis) sarà in futuro sempre più difficile sostituendo gli stessi con intercity di nuova generazioni. Appaiono quindi del tutto fuori dalla storia le vecchie teorie, ripetute come giaculatorie, di coloro che insistono nel pretendere esattamente il contrario di quanto prevedono le linee guida nazionali, cioè far percorrere ai Freccia Rossa le linee lente regionali, fermandosi a tutte le stazioni, perchè questa ipotesi, ridicola agli occhi di chi conosce la situazione, condannerebbero l’Umbria ed i territori confinanti delle regioni contermini a perdere di nuovo il treno dell’A/V organica. Questa giunta regionale – ha concluso l’assessore Melasecche -, proprio per conseguire concretamente anche su questo fronte risultati da sempre agognati, sta operando in prima linea nel proporre alle Regioni contermini protocolli di intesa ed accordi che possano consentire agli umbri di poter finalmente raggiungere tutte le città a nord e sud del Paese con i migliori standard qualitativi che la più moderna tecnologia consente”.

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