Alla Torre di Pretola lo spettacolo di apertura
(UNWEB) Uno spettacolo-performance in uno dei luoghi più belli fuori dal centro della città di Perugia. La seconda edizione di Umbria Danza Festival si apre sul tema dell’acqua nell’area della Torre di Pretola, lungo il fiume Tevere. Gocce, rituale di comunità di Federica Loredan, prodotto da Parca e Dance Gallery, con Giulia Mucchi, Chiara Gilioli, Giorgia Ponticello, Federica Loredan e con le donne partecipanti al laboratorio di comunità, inaugura la prima giornata del festival lunedì 17 luglio alle ore 19.
La lavandaia è una figura alchemica, purifica ciò in cui gli altri non vogliono immergere le mani: lo sporco, le vergogne, i segreti. “Lava le memorie della gente”. È strettamente legata al fiume e al simbolismo dell’acqua, elemento originario di tutte le cose, elemento femminile per eccellenza in tantissime tradizioni e mitologie. Le donne in scena non solo incarnano le proprie storie ma rappresentano un personaggio collettivo, la saggezza popolare, un archetipo, un punto di vista.
In parallelo alla presentazione della performance, verrà organizzato nei giorni 14-15-16 luglio un laboratorio gratuito su movimento, voce e body music, aperto a un gruppo di 10 donne che parteciperanno alla creazione in scena accanto alle 4 performers.
Per questo evento ci sarà anche il servizio di interpretariato nella Lingua italiana dei segni – LIS, a cura di Claudia Guarino. Il biglietto include la visita guidata (inizio ore 17:45) lungo il Tevere a cura dell’Ecomuseo. Spettacolo nell’ambito di C.R.E.A. POR – FESR 2014-2020 Asse 3 – Azione 3.2.1 Piano sviluppo e coesione FSC (D.L. n.34/2019) – Bando per il sostegno di progetti nel settore dello spettacolo dal vivo – Anno 2022.
La giornata di lunedì 17 luglio prosegue, alle 21.30, presso la Sala Sant’Anna, viale Roma a Perugia, con lo spettacolo, in prima regionale, GLI ANNI di Marco D’Agostin con la bravissima Marta Ciappina, premio Danza e Danza 2022 come Migliore Interprete, prodotto da Van e proposto in collaborazione con il Teatro Stabile dell’Umbria. La sua vita potrebbe essere raffigurata da due assi perpendicolari, su quello orizzontale tutto ciò che le è accaduto, ha visto, ascoltato in ogni istante, sul verticale soltanto qualche immagine, a sprofondare nella notte.” (A. Ernaux, Gli anni). Qualcuno ha scritto che c’è una distanza incolmabile tra quel che è successo un tempo e il modo in cui ci appare ora, ammantato di una strana irrealtà. La coreografia de Gli anni è costruita per tentare di ricucire questo strappo: l’incandescente storia di un singolo – Marta Ciappina, interprete unica per itinerario artistico e peculiarità tecniche nel panorama della danza italiana – invita gli spettatori a giocare con la propria memoria.