“Prima voti, poi paghi ma con gli
interessi. È un vero ‘pacco elettorale’ quello che ha rifilato
la destra ai perugini con i bollettini della tassa sui rifiuti”:
così – in una nota – il segretario regionale del Partito
democratico dell’Umbria, Tommaso Bori, che denuncia quanto sta
avvenendo in questi giorni “a quasi 50mila nuclei familiari del
capoluogo che hanno ricevuto i bollettini incompleti della tassa
sui rifiuti, mancando una rata e gli aumenti varati dalla Giunta
di cui Scoccia – sottolinea – fa parte”.

   
“Il fatto è – spiega Bori – che la destra, per nascondere
l’aumento del 7,5 per cento che ha deliberato, prima del voto ha
stampato, impostato e spedito per un costo di circa 50mila euro,
i bollettini con una cifra che appare più bassa, senza gli
aumenti che andranno a gravare tutti sulla quarta rata, che
arriverà dopo il voto e raddoppierà i costi di invio che saranno
sempre pagati degli utenti.”
“È una vera e propria truffa elettorale perché chi in questi
giorni sta pagando, così, pensa di aver pagato l’intera tassa,
più bassa dello scorso anno. In realtà ne manca una parte e con
tanto di aumenti. Il tutto – continua Bori – comporta l’aumento
dei costi per la stampa, l’imbustaggio e la spedizione che non
saranno pagati dal Comune o dal gestore, ma nei costi della Tari
dai cittadini. Gli aumenti si vedranno tutti dopo il voto.

   
Insomma, una sorta di ‘babbo Natale’ all’incontrario,
un’illusione ottica per i cittadini che si ritrovano sulle
spalle i costi in più della bolletta e quelli di spedizione”.

   

   

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Ansa Umbria

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