Nella seduta odierna di question time, il consigliere regionale Simona Meloni (Pd) ha interrogato la Giunta in merito alla “candidatura della fascia olivata come patrimonio dell’umanità riconosciuto dall’Unesco”.
Illustrando l’atto in Aula, Meloni ha detto di voler “sapere quali sono state le iniziative messe in campo in questi mesi a sostegno della candidatura della fascia olivata, se ci sono aggiornamenti in merito al riconoscimento e, in caso non ci siano, quali sono le attività future che la Giunta ha intenzione di mettere in campo al fine di ottenere questo importantissimo riconoscimento. Ricordo che la fascia olivata pedemontana insiste nel territorio regionale umbro. È costituita da 70 km di uliveti ininterrotti da Assisi a Spoleto, pari ad una superficie di circa 6.142 ettari di ulivi a mezza costa. Il riconoscimento avrebbe importanti ricadute non solo per l’indotto turistico dell’intera Regione, ma anche per la filiera agricola ed enogastronomica dell’Umbria, poiché sarebbe la prima volta che in Italia e in Europa si riconosce un paesaggio olivicolo come patrimonio Unesco. Rispondendo a una precedente interrogazione l’Assessore aveva risposto affermando che a maggio 2021 la Giunta umbra aveva deliberato di aderire al comitato promotore della candidatura della Fascia Olivata a patrimonio Unesco, dichiarando una grande attenzione da parte della Regione a questa iniziativa. Nonostante tali dichiarazioni, al momento la situazione sembra non essersi sbloccata e ad oggi non ci sono novità nel merito della questione”.
L’assessore Roberto Morroni ha risposto che “si tratta di una procedura articolata e lunga, oltre che onerosa. Ma c’è l’impegno del comitato promotore, di cui la Regione fa parte. L’anno scorso, ad agosto e novembre, ci sono state due iniziative pubbliche, ad Assisi e Trevi, nelle quali è stata presentata la candidatura Unesco. Formalmente la candidatura prevede una procedura divisa in due step distinti. Il primo è riuscire ad entrare in una lista ristretta del Ministero della Cultura. Solo dopo essere entrati in questa lista è possibile passare al secondo step che prevede, dopo corposa documentazione e studi approfonditi, di essere sottoposti al giudizio dell’assemblea Unesco con sede a Parigi. A febbraio il comitato ha formalizzato la richiesta di entrata nella lista ristretta del Ministero. Abbiamo presentato anche una documentazione comparativa con altre situazioni per confermare l’unicità della fascia olivata. Siamo di fronte ad una procedura articolata e lunga, ma anche onerosa. Per questo l’impegno del comitato promotore e anche della Regione è duplice. Da una parte monitorare l’iter della procedura a livello nazionale per verificare lo stato di avanzamento della procedura presso il Ministero della Cultura. Dall’altro è realizzare le condizioni per un impegno finanziario di enti pubblici e stakeholder pubblici e privati per contribuire ad un progetto condiviso di cui potrà beneficiare tutto il territorio”.