Una struttura “contemporanea, polivalente e flessibile” che restituisce un luogo “profondamente identitario della città e dal valore storico e affettivo”. Con queste parole è stato presentato il progetto per il recupero e la rifunzionalizzazione dell’ex cinema Turreno, durante un evento organizzato a Perugia nella sala dei Notari di Palazzo dei Priori.
    In particolare, è stato presentato il primo stralcio, con un percorso interamente finanziato, e i lavori che inizieranno con il nuovo anno. Mentre per il secondo stralcio anche – è stato annunciato – è partita intanto la progettazione con l’avvio dei lavori per la prossima primavera.
    L’assessore all’urbanistica del Comune di Perugia Margherita Scoccia ha detto che “il nuovo Turreno sarà una struttura rivista nelle sue funzioni originarie ma in un’ottica di ampliamento”. “La chiave di lettura del progetto – ha aggiunto – si inserisce nella sua tradizione, di politeama e di teatro di tutti, ma in chiave contemporanea”.
    L’assessore ha poi evidenziato il percorso differente delle sale, quella grande del Turreno e quella della Turrenetta “che avrà quindi una sua identità specifica”. Un recupero che arriva, ha aggiunto Scoccia, “in un quadro di riqualificazione dei contenitori culturali del centro storico di Perugia visti in un ambito armonico”.
    La riqualificazione, come ricordato, è stata fatta grazie ad una sinergia tra istituzioni, Comune e Regione Umbria, e Fondazione Perugia. “Nel 2021 – ha spiegato l’assessore regionale alla riqualificazione urbana e centri storici, Paola Agabiti – ci siamo resi conto che non c’era più il tempo per finire i lavori e abbiamo deciso di riprogrammare i fondi e indirizzare quelle risorse per la biblioteca Augusta e per San Francesco al Prato. Parallelamente ci siamo impegnati per altre risorse che hanno dei tempi che consentono di mettere in campo il progetto fino al 2026. Non sufficienti certamente, e per questo siamo intervenuti con altri 4 milioni di euro. Non abbiamo perso nulla quindi. La Regione c’è e siamo pronti per realizzare quei progetti che qualificano tutta l’Umbria”. Per l’assessore alla cultura Leonardo Varasano, anche lui presente, “ci si avvicina così con concretezza alla restituzione di un bene caro, di uno spazio significativo della città”. La presidente della Fondazione Perugia, Cristina Colaiacovo, ha poi ricordato l’acquisto “dell’immobile, poi donato con una convenzione al Comune e alla Regione, oltre a mettere risorse per il suo recupero”.

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Ansa Umbria

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