pescaia1 1(UNWEB) Perugia. Si è chiusa “col botto” l’edizione estiva delle feste di quartiere 2023 “Perugia&Friends” che ha toccato uno via l’altro, con 11 appuntamenti tra giugno e settembre, i quartieri di Montebello, piazza Birago, Elce, Monteluce, Madonna Alta, via dei Filosofi-Sant’Anna, Ponte d’Oddi, Fontivegge, Montegrillo, Ferro di Cavallo e da ultimo il parco della Pescaia.


E proprio nell’area verde cittadina di collegamento tra il centro storico e Fontivegge è andato in scena l’ultimo evento che si è chiuso con un incontro aperto a tutti i rappresentanti delle associazioni che, insieme all’Amministrazione comunale Assessorato allo sviluppo economico, turismo e partecipazione, hanno contribuito in maniera decisiva ad organizzare le feste.

L’appuntamento della Pescaia si è aperto, nonostante il meteo in parte avverso, con attività per tutte le età ed i gusti: dalle mostre alla cura degli animali, dallo sport all’intrattenimento dedicato ai più piccoli, dalla cultura (presentazione di libri e letture) all’arte con un’apprezzata estemporanea di pittura degli studenti del liceo artistico Bernardino di Betto.

La prima giornata si è conclusa con il dibattito, molto partecipato, dedicato al tema “la vita nel quartiere: problematiche, iniziative e progettualità per una migliore qualità della vita”, cui hanno partecipato il vice sindaco Gianluca Tuteri, gli assessori Gabriele Giottoli e Margherita Scoccia, la dirigente scolastica Emanuela Palmieri, i rappresentanti delle locali associazioni “Il profumo dei tigli”, Ada, Coscienza verde e Wwf. Presente anche il parroco Don Luca e la consigliera Francesca Renda, nonché il rappresentante del centro spazio giovani (CSG) del Comune di Perugia.

Le associazioni hanno espresso soddisfazione per la festa che ha consentito di rendere vitale il parco; nel contempo è stata avanzata la richiesta al Comune di riqualificare alcune aree dello stesso, ma soprattutto di procedere con gli interventi necessari per la riapertura della vicina biblioteca di villa Urbani, autentico punto di riferimento sia per gli anziani che per i giovani, oggi chiusa per motivi di sicurezza. Al centro del dibattito anche il futuro della casa del parco; tra le altre ipotesi è stato proposto di trasformarla in “casa di quartiere” aperta a tutte le associazioni e luogo della partecipazione democratica.

Questi inviti sono stati accolti dai rappresentanti del Comune. L’assessore Giottoli ha spiegato che vi è la volontà di lavorare a stretto contatto con le associazioni e la scuola per far vivere il parco della Pescaia tutto l’anno, onde consentire ai cittadini di riappropriarsi degli spazi in sicurezza, favorendo la socialità ed il confronto intergenerazionale. Ciò, per l’assessore, sarà possibile superando gli schemi del passato ed il processo di eccessiva “parcellizzazione” degli spazi pubblici, affinché questi siano vissuti il più possibile.

Un concetto ripreso dall’assessore Margherita Scoccia secondo cui rigenerare una città significa non solo intervenire dal punto di vista urbanistico, ma anche dare un senso agli spazi mettendoci contenuti. Ciò è quanto sta accadendo nella dorsale che va dal parco della Pescaia a Fontivegge, oggetto di interventi mai visti in precedenza, finalizzati a congiungere aree in precedenza slegate tra loro. Tali quartieri non devono diventare luoghi a tema, fini a sé stessi, ma aree polifunzionali vive e vissute. In tal senso spicca l’esempio della casa degli artisti, ex immobile delle ferrovie in stato di forte degrado, oggi completamente recuperato. Scoccia ha lanciato l’idea di collaborare con il liceo Bernardino di Betto per capire come utilizzare al meglio quello spazio.

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Nella giornata di domenica, oltre alle attività collaterali, si è tenuto anche l’incontro di chiusura delle 11 feste di quartiere. Sul palco, oltre ai rappresentanti delle associazioni che hanno collaborato agli eventi, il vice sindaco Gianluca Tuteri e l’assessore Gabriele Giottoli.

Presenti, tra gli altri, l’assessore Luca Merli, il presidente del Consiglio comunale Nilo Arcudi, le consigliere comunali Roberta Ricci e Francesca Renda.

Tutti i membri delle associazioni intervenuti hanno condiviso il giudizio positivo sulle feste di quartiere che hanno rappresentato non soltanto occasioni per la socializzazione e di animazione/valorizzazione dei quartieri, ma anche momenti per costruire una rete di persone che vuole continuare a lavorare per il bene della collettività. A questo proposito è stata lanciata l’idea di organizzare, ciclicamente, delle riunioni tra presidenti insieme all’Amministrazione comunale, per valutare progetti ed iniziative congiunti.

“Oggi è un momento importante per la città” – ha commentato l’assessore Giottoli, ricordando come Perugia&Friends sia partito quattro anni con una piccola festa in via Birago per poi crescere esponenzialmente nel tempo grazie all’entusiasmo dei cittadini e delle associazioni, ossia i veri protagonisti del progetto. Un progetto – ha rimarcato Giottoli – nato per ricreare il tessuto sociale in aree dove la voglia di stare insieme era venuta a mancare e che oggi è rinata. “C’è stato chiesto da più parti di continuare e noi siamo pronti a farlo”. L’assessore, insieme al vice sindaco Tuteri, ha infatti annunciato che si sta già lavorando per un’edizione tra autunno ed inverno di Perugia&Friends con altre feste di quartiere per toccare nuove aree e frazioni. In questo contesto il clou sarà nel mese di dicembre in piazza del Bacio dove andrà in scena “Perugia&Friends international”.

Il vice sindaco Tuteri, nel ricordare ad un anno dalla morte avvenuta in Iran la figura di Mahsa Amini simbolo della lotta per la libertà e la democrazia, ha sottolineato l’importanza dei contenuti rispetto a quella dei contenitori. “Sono le persone che fanno la differenza e non i luoghi – ha detto – Per questo è importante favorire lo stare insieme e la socialità, visto che è la collettività che educa”. La democrazia – sostiene Tuteri – siamo noi, perché tale valore richiede partecipazione. Questo è stato il senso del progetto delle feste di quartiere, che ha consentito di creare un patrimonio di valori e relazioni che oggi non va disperso. “Dobbiamo quindi riprenderci i nostri momenti di partecipazione perché solo stando

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