Sembra superato il picco
dell’epidemia influenzale in Umbria, in “fase discendente” da
una decina di giorni. Con “meno ricoveri e una pressione
attenuata” sugli ospedali. E’ il quadro che traccia con l’ANSA
la professoressa Daniela Francisci, direttrice della struttura
complessa di malattie infettive dell’Azienda ospedaliera di
Perugia e direttrice della Scuola di specializzazione
universitaria. La quale parla poi di una “significativa”
diminuzione anche dei casi gravi di Covid.
“Siamo in una fase discendente e la situazione si è molto
placata” spiega Francisci parlando dell’influenza. “Abbiamo
sempre meno pazienti ricoverati – aggiunge – con complicanze
respiratorie legate in particolare a polmoniti batteriche. E’
stata comunque un’ondata pesante per numero e severità dei casi.
L’influenza d’altronde non è mai banale, specie per fragili e
anziani”.
Gli esperti ritengono che la diffusione dell’influenza sia
stata maggiore che negli ultimi anni anche per il venire meno
delle misure legate al contenimento del Covid. “E’ stata la
prima che abbiamo affrontato senza protezioni – ricorda
l’infettivologa – e il virus ha preso forza. Non ci sono ancora
dati precisi ma possiamo stimare che in Italia siano state
colpite otto milioni di persone, circa 20 mila in Umbria”.
C’è poi la questione vaccini. “In pochi si sono vaccinati –
spiega Francisci – sia per il Covid sia per l’influenza, dalla
quale proteggono nel 75 per cento dei casi”.
Anche per il Sars-CoV-2 la direttrice di malattie infettive
parla di “meno pazienti e di una significativa diminuzione”.
I ricoverati positivi al Covid in Umbria sono intanto
tornati sotto quota cento, 97 al 18 gennaio (erano passati da 93
a 101 tra il 16 e il 17 novembre, con un picco di 230 il 14
dicembre). Tre sono nelle rianimazioni, 29 nei reparti di area
medica Covid e 65 negli altri.
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