“L’emergere progressivo” di
molestie sessuali subite “è tipico di situazioni di questo tipo,
connotate dal dilaniante conflitto interiore della vittima”: lo
scrive la Corte d’appello di Perugia nella motivazione della
condanna nei confronti di un uomo accusato di violenza sessuale
nei confronti della nipote della compagna. I giudici – secondo
quanto risulta all’ANSA – descrivono la ragazza come “combattuta
fra l’impulso a raccontare tutto, la naturale vergogna del
racconto, la preoccupazione per le conseguenze familiari che
inevitabilmente verranno a prodursi”. I fatti contestati
all’imputato sono collocati sei anni prima che venissero
denunciati. Per la Corte la ragazza era “rimasta a lungo silente
per paura di sconvolgere gli equilibri della sua famiglia” ma
poi “si era decisa a parlare” perché “preoccupata” della
prospettiva che l’uomo potesse molestare anche la sorellina. “La
maturità personale di una siffatta preoccupazione – sostiene la
motivazione della sentenza – impone di escludere con certezza
qualsivoglia profilo di immaginazione”.


   

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Ansa Umbria

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