Sono state 1.394.619 le chiamate pervenute alla Centrale unica di risposta (Cur) Marche-Umbria del Nue 112 (Numero unico europeo Uno Uno Due) dall’attivazione del servizio (10 dicembre 2020) al 9 febbraio 2022. Il Numero unico europeo di emergenza permette a ogni cittadino, digitando “112”, di richiedere gratuitamente il tipo di soccorso di cui necessita (sanitario, forze di polizia, vigili del fuoco e soccorso in mare). Le chiamate vengono raccolte dalla Cur e una volta verificata l’autenticità, inoltrate alla sala operativa competente per l’intervento immediato. A livello nazionale, il Nue è operativo in 11 Regioni, coprendo il 65% della popolazione italiana e gestendo, nel corso del 2021, quasi 19 milioni di telefonate.
“In Umbria il servizio NUE 112 è attivo da gennaio 2021 con ottimi risultati in termini accessibilità, tempestività ed efficacia, accessibile alle persone diversamente abili e con un’assistenza multilingue con interprete”, afferma l’Assessore alla salute e alle politiche sociali della Regione Umbria, Luca Coletto. “Di fondamentale importanza poi è l’utilizzo dell’applicazione “112 Where ARE U” – prosegue Coletto – tramite la quale si ha la localizzazione geografica precisa di chi chiama, facilitando le operazioni di intervento anche se non si è in grado di rispondere: oltre che in voce è infatti possibile interagire con i soccorritori in chat e con chiamate mute. Inoltre, risulta cruciale per gestire i soccorsi, senza i rischi di errore dovuti all’inevitabile concitazione del momento”.
In realtà sui social e su articoli web non propri tutti sono a favore del 112 NUE. Si perché pare che la Comunità europea non abbia chiesto di sostituire i numeri di emergenza con un numero unico, ma quanto meno di affiancarlo. Invece, in Italia, si è optato per la completa sostituzione che in realtà aggiunge un filtro alle chiamate senza snellire totalmente le centrali operative delle forze di polizia, vigili del fuoco e 118.
Non va infatti sottovalutato che il tempo che passa tra una telefonata di soccorso e il momento in cui arriva un’ambulanza rappresenta il discrimine stesso tra una vita salvata e una vita persa. In Italia, da quando sono entrate in funzione le Centrali di risposta con il numero unico 112, il tempo prezioso di intervento si è dilatato.
Colpa dello smistamento delle chiamate e del passaggio da un operatore all’altro.
La denuncia fu sollevata qualche anno fa proprio dal presidente nazionale della Società italiana sistema 118, Mario Balzanelli. che in un intervista sottolineava «In caso di arresto cardiaco, che uccide circa 8 italiani all’ora, per ogni minuto che passa si perde mediamente il 10% di possibilità di ripristino della circolazione spontanea». E domanda: «Chi di noi è disponibile, per un solo minuto perso nelle operazioni di doppio passaggio tra 112 e 118, in quei momenti terrificanti, a cedere quel 10% di possibilità di tornare a vivere?»
Una domanda non di poco conto che può essere portata anche sul piano della sicurezza. Si perché il 112 oggi in Umbria il NUE costituisce un filtro per le chiamate ai carabinieri ed alla polizia, il che si traduce, in caso di emergenza in una doppia telefonata che di certo dilata i tempi di intervento che. per chi chiama, sono minimi. Se a questo si aggiunge la scarsità delle pattuglie umbre, il problema sicurezza diventa una vera e propria emergenza.
Per testare il effettivamente le capacità del NUE andrebbe chiesto a chi abbia avuto necessità di un intervento sanitario o di sicurezza, quanto abbia gradito dover dire la stessa problematica due volte, prima al call center NUE e dopo alle forze di polizia cui viene smistata la telefonata.