Manifestazione sabato in piazza
Italia, a Perugia, contro la circolazione dei mezzi a motore nei
sentieri (“liberalizzazione ai veicoli a motore alla viabilità
minore non vietata esplicitamente”) disciplinata da un
emendamento alla legge 28 proposto della consigliera della Lega
Manuela Puletti e approvato
in sede di bilancio regionale.

   
In molti – con numerose associazioni ambientaliste – si sono
radunati davanti alla sede dell’Assemblea legislativa. La
consigliera Puletti è arrivata in piazza ma è stata duramente
contestata e si è dovuta allontanare scortata dalla polizia.

   
“La differenza la fa chi, come me – ha commentato Puletti in
una sua nota – ha scelto di esserci, nel pieno rispetto di un
principio di condivisione, e chi invece si è distinto per
insulti, minacce ed offese nei confronti di una donna, mamma e
rappresentante delle Istituzioni”.

   
“Mi sono resa disponibile per l’ennesima volta ad un
confronto – ha spiegato Puletti – perché è mio costume mettere
la faccia sulle scelte politiche adottate. E per provare a
trovare soluzioni condivise. Con questo spirito, come fatto
nell’incontro già avuto nel mio ufficio con il rappresentante
del Cai, ho ribadito l’offerta a promuovere un tavolo che veda
coinvolte, con pari dignità, associazioni ambientaliste,
escursionistiche, ciclisti, cacciatori, cavatori di tartufi,
motociclisti da enduro. La risposta ricevuta è stata però ancora
di chiusura”. “Ricordo – ha aggiunto – che l’emendamento oggetto
della manifestazione va a sanare situazioni di contenziosi e
multe ingiuste e che nasce dal principio di far convivere i
diversi modi di fruire il nostro territorio. Nulla toglie a chi
fa escursioni nei numerosi sentieri già tabellati e in quelli
che si vorranno normare per l’esclusivo transito a piedi”.

   
In una sua nota il Movimento 5 Stelle “ribadisce la propria
vicinanza e solidarietà alle proteste degli agricoltori. Si
tratta di un beneficio inaccettabile per una ristretta minoranza
di fruitori della montagna che hanno già ampi spazi per portare
avanti il proprio hobby. Tutto questo a discapito della tutela
ambientale, del turismo sostenibile, della sicurezza e del
lavoro di chi vive e lavora faticosamente in quelle zone”.

   

   

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Ansa Umbria

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