Una candidatura fuori dal
centrosinistra e dal centrodestra e che, come sorta di terzo
polo, “politicamente si colloca all’interno di uno schieramento
riformista, moderato e popolare, rivolta a tutti i cittadini di
Perugia”: con queste parole Massimo Monni, già consigliere
regionale dell’Umbria e del Comune di Perugia, ha presentato
questa mattina la sua candidatura a sindaco del capoluogo umbro
con “Perugia Merita” negli spazi dell’ex cinema Lilli riaperto
per l’occasione.
Al di là di come verrà collocato il nuovo progetto, Monni ha
precisato che “l’interesse è rivolto alla gente che in questa
città è stanca anche di votare la destra e la sinistra che sono
bloccate nelle liturgie interne dei partiti”.
“Noi invece stiamo facendo un programma condiviso con tante
persone, un programma che deve rilanciare la nostra città” ha
sottolineato Monni.
La candidatura a sindaco, ha inoltre evidenziato lo stesso
Monni, “è rivolta soprattutto a quelli che pensano che questa
città deve essere rilanciata”. “Perugia è ferma – ha osservato –
è una città che non merita più questo degrado e ha bisogno di
una nuova vita”.
Quindi, per Monni, “Perugia merita di avere la dignità e il
rilievo di un capoluogo con una grande storia alle spalle, una
nuova crescita, di non essere svenduta, merita una sanità
pubblica che garantisca a tutti l’accesso alle cure, di essere
espressione di un pensiero democratico, una politica culturale
attiva che sappia coniugare storia e contemporaneità e merita di
essere il motore economico dell’Umbria”.
Come annunciato, saranno due le liste per il momento, una
prettamente civica e una più di ispirazione politica. Il
ballottaggio per Monni è l’obiettivo minimo: “Io sono convinto
che i perugini crederanno in questo progetto, fatto di persone
per bene che vogliono rilanciare la nostra città”.
Un rilancio anche dal punto di vista degli spazi, come ha
concluso Monni spiegando la scelta di fare la presentazione
all’ex cinema Lilli: “Una scelta simbolica questa, perché come
sappiamo è un contenitore importante ma vuoto della città e
l’amministrazione comunale, con i mezzi naturalmente che ha a
disposizione, deve aiutare i proprietari per un suo rilancio”.
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