Il consigliere regionale Valerio
Mancini (Lega) evidenzia la necessità che “i parlamentari eletti
in Umbria si attivino urgentemente per mettere rapidamente fine
a speculazioni che sembrano fatte apposta per abituare i
pensionati umbri all’idea che la propria eccessiva aspettativa
di vita rappresenti qualcosa di cui doversi giustificare ed un
elemento negativo per le casse pubbliche a cui dover
rispondere”.

   
Il riferimento è alle ricostruzioni giornalistiche a partire
dai dati contenuti nel Rapporto annuale sulle differenze nella
speranza di vita tra abbienti e meno abbienti secondo le quali
risulta iniquo il coefficiente di trasformazione delle pensioni
che ora è unico. A questo proposito, l’Inps ha dichiarato che
“quanto riportato sulla partecipazione attiva dell’Inps
attraverso la formulazione di una proposta di riforma delle
pensioni è privo di fondamento”.

   
“Visto che la sola idea risulta inaccettabile e insultante
per i nostri concittadini – prosegue Mancini – sono fiducioso
che gli eletti delle due Camere porranno la questione nelle aule
parlamentari, difendendo gli interessi degli umbri. Certi Studi
offendono la storia laboriosa di un’intera regione, fatta prima
di contadini e oggi di agricoltori, artigiani, operai, piccoli
imprenditori che hanno creato ricchezza per tutti ricevendo da
sempre molto poco in cambio. E le cui pensioni sono già state
falcidiate da riforme che hanno tagliato l’assegno mensile ed
anche prolungato all’inverosimile il periodo di lavoro, senza
nessun riguardo verso la classe lavoratrice. Sono curioso di
leggere gli interventi dei sindacati su questa vicenda. E mi
permetto di suggerire all’Inps e ai suoi studiosi di pubblicare
i dati sui miliardi di euro spesi per gli assegni pensionistici
di cittadini stranieri che non hanno mai lavorato in Italia,
dell’enorme spesa sociale generata dall’assistenza sociale e
sanitaria per stranieri residenti e non (con relative famiglie e
ricongiungimenti vari), delle pensioni erogate ad oltre 6 cifre.

   
Quando verranno fornite le risposte a queste richieste di buon
senso, allora si abbia il coraggio di presentare all’opinione
pubblica umbra i numeri reali di quanto verrebbero ulteriormente
falcidiate le loro pensioni”.

   

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Ansa Umbria

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