(Acs) Perugia, 15 dicembre 2020 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato all’unanimità la mozione proposta dai consiglieri Paola Fioroni e Stefano Pastorelli (Lega) che impegna la Giunta regionale a prevedere azioni per il sostegno dei soggetti sovraindebitati. Nello specifico si chiede all’Esecutivo di “supportare e sostenere i consumatori ed i debitori non soggetti né assoggettabili a procedure concorsuali, per favorire ai suddetti soggetti sovraindebitati l’accesso alle procedure di sovraindebitamento, previste dalla legge ‘3/2012’ (Legge ‘salva suicidi’)”. L’atto inoltre chiede di “valutare l’opportunità di costituire un organismo di composizione delle crisi da sovraindebitamento, quale articolazione interna dell’amministrazione regionale”. Infine, con un emendamento sempre a firma Fioroni e Pastorelli, si chiede di “creare la massima sinergia possibile con i professionisti attivi nelle procedure e avviare una interlocuzione con gli ordini professionali, anche valutando l’opportunità di istituire tavoli regionali e definire protocolli comuni”. 

Illustrando l’atto in Aula, Paola Fioroni ha evidenziato che “il sovraindebitamento è uno dei fenomeni socialmente più attuali e rilevanti che configura l’accumulo di debiti in eccesso rispetto alla capacità di reddito. La moltitudine di forme sotto la quale si mostra e le cause da cui può derivare lo rendono, ancora oggi, difficilmente identificabile e misurabile. A render ancora più complessa l’analisi, è il fatto che molti soggetti che si trovano a indebitarsi oltre il limite sostenibile tentino di porvi rimedio attraverso pratiche illegali come l’usura o il gioco d’azzardo. Con la Legge ‘salva suicidi’ è stato allargato l’ambito di applicabilità delle procedure concorsuali ‘tradizionali’ anche a soggetti che ne erano esclusi, quali piccole imprese, professionisti, consumatori, elaborando uno specifico strumento mirato a fronteggiare il problema dell’indebitamento crescente, introducendo un rito, ad impulso volontario del debitore, diretto a comporre una determinata situazione di chi o insolvenza e con effetti esdebitatori. Lo scorso 8 aprile, con il cosiddetto ‘DL Liquidità’, sono state introdotte alcune importanti novità in materia concorsuale, tra cui il differimento dell’entrata in vigore del ‘Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza’, a settembre 2021. Secondo i dati forniti da Banca d’Italia, tra il 2017 e il 2018, il tasso di indebitamento delle famiglie, in percentuale del reddito disponibile, era del 60 per cento. L’Osservatorio informale dell’Agenzia delle Entrate, nel periodo 2016-2019, ha certificato debiti per 43 milioni di euro in accordi e piani, 45 milioni di euro in liquidazione patrimoniale e 72 milioni di euro in richieste di certificazioni da parte delle OCC (Organismi di Composizione delle Crisi da sovraindebitamento). In Umbria, il fenomeno del sovraindebitamento ha assunto, negli ultimi anni, proporzioni sempre più rilevanti con ricadute particolarmente negative sia sul benessere del singolo individuo sovraindebitato, sia sulla stabilità del sistema economico e finanziario dell’intera società regionale. Gli effetti prodotti dalla pandemia da Covid 19 hanno prodotto effetti negativi sul tessuto economico regionale, con ripercussioni sull’occupazione e sulle famiglie. Con il cessare delle misure a protezione dei posti di lavoro, le imprese saranno costrette a ridurre o cessare la loro attività con ricadute sui livelli occupazionali. La conseguente crisi di liquidità che investirà le famiglie dei nuovi disoccupati porterà questi ultimi, inevitabilmente, a non poter onorare regolarmente le proprie obbligazioni, esponendoli al rischio di ricorrere a forme illecite di finanziamento, come l’usura. Nella prassi si riscontra spesso la difficoltà, per il soggetto sovraindebitato, a sostenere le spese iniziali per l’attivazione della procedura prevista dalla legge ‘Salva suicidi’, con il rischio che lo stesso, nell’impossibilità di attivare la procedura di esdebitazione, rimanga esposto ad azioni di recupero forzoso sui beni personali da parte di singoli creditori e finisca ai margini della società”.

INTERVENTI

Andrea FORA (Patto civico): “Voteremo a favore della mozione perché si tratta di un tema molto importante, che già avevamo sollevato, e su cui si gioca la vita di tantissime imprese e famiglie. La fine  delle misure previste dal Governo per il covid e avrà un’azione deflagrante su tante famiglie che dovranno ricorrere all’indebitamento. A fianco delle azioni previste dalla mozione, serve che la Regione si attivi per avere una consapevolezza complessiva di qual è la situazione economica delle nostre aziende. Le procedure di indebitamento sono spesso a carico dei professionisti che le prendono in carico e vanno sostenute con dei fondi dedicati da parte della Regione. Senza questo non potremo fare altro che facilitare le procedure per poi prendere atto del fallimento. La Regione deve intervenire per sostenere l’accesso alle procedure da parte degli ordini per intervenire preventivamente”. 

Tommaso BORI (Pd): “Voteremo a favore anche perché avevamo proposto una mozione sullo stesso argomento che non è stata accettata dalla maggioranza. Bene la mozione, ma poi serve mettere i fondi. Noi andremo a verificare che questa proposta venga finanziata”. DMB/



Redazione Acs – Agenzia di informazione a cura dell’Ufficio stampa del Consiglio regionale dell’Umbria.

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