Lo sport è uno tra i settori più colpiti dagli effetti della pandemia. L’interruzione della gran parte delle attività sportive legate al mondo dilettantistico ha fatto venire meno uno strumento di integrazione e inclusione, vero punto fermo delle comunità territoriali. L’emergenza quindi non è stata soltanto sanitaria, ma anche sociale.
La chiusura della maggior parte degli impianti, tra cui palestre, piscine, palazzetti, stadi – anche se le parziali e recenti riaperture fanno ben sperare – hanno lasciato un vuoto che non è stato colmato. L’emergenza sociale è nei fatti anche economica, dato che il mondo delle attività sportive non agonistiche vale comunque 10 miliardi l’anno: i diversi stop in questo anno e mezzo hanno messo seriamente a rischio il lavoro delle tante persone occupate nel settore.
Un’indagine di Sport e Salute (febbraio 2021), infatti, afferma che il 56% delle ASD/SSD (cioè Associazioni sportive dilettantistiche e Società sportive dilettantistiche) era chiuso e l’8% tra chi non aveva ancora riaperto avrebbe cessato la propria attività. Secondo le previsioni, quindi, la pandemia causerà per quasi la metà delle associazioni un taglio dei collaboratori pari al 20%.
Il ruolo delle associazioni dilettantistiche
Gli italiani che praticano sport, secondo una statistica Istat (2018) sono oltre 20 milioni, e più di un quarto lo fa in maniera continuativa. A rivestire un ruolo fondamentale è l’associazionismo, soprattutto nella crescita dei giovani, nel processo di aggregazione, nell’educazione e nella formazione. Lo sport non è solamente agonismo, ma una pratica essenziale per mantenere una società in salute e per diminuire le differenze sociali.
Nel nostro Paese ci sono circa 100mila Associazioni sportive dilettantistiche, di cui fanno parte 450mila collaboratori sportivi, per un totale di 12 milioni di tesserati. Questa vasta area costituisce, dunque, la spina dorsale dello sport italiano. E in questi mesi difficili la struttura ha comunque retto, riuscendo, laddove possibile, ad applicare tutte le norme di sicurezza come da protocollo.
Il volume di attività si è ovviamente ridotto, così com’è diminuito il numero di praticanti. Le persone che regolarmente frequentavano strutture e impianti sportivi è diventato, nel 40% dei casi, la metà. In molte organizzazioni si può parlare di vera e propria emorragia di iscritti.
Un contest per rilanciare le società sportive
Tra le aziende italiane si è distinta Lavazza, da anni molto sensibile alle tematiche legate allo sport, scegliendo di dare un contributo a tutte quelle realtà che sposano i valori del brand e svolgono un’importante funzione educativa sul territorio. Con il progetto “Lavazza per lo sport”, lanciato con il supporto di Sport e Salute – Partner Istituzionale – vuole favorire la ripresa dell’attività sportiva, di gruppo o individuale, elemento centrale per molte comunità. Far ripartire lo sport significa incidere anche sulla salute degli individui.
L’obiettivo è quello di rilanciare in primis lo sport dilettantistico, puntando soprattutto sulla crescita delle generazioni future. Il progetto si avvale di ambassador d’eccellenza, come l’ex calciatore Claudio Marchisio, il velocista Filippo Tortu, la ginnasta Vanessa Ferrari e la calciatrice Martina Rosucci.
Come ha dichiarato Igor Nuzzi, Regional Director Italia e Svizzera del Gruppo Lavazza, il brand vuole rimettere lo sport al centro delle vite, soprattutto di quelle dei più giovani. Il sostegno dei consumatori potrà mantenere vivo l’associazionismo sportivo dilettantistico.
Il 3 agosto è partita l’iniziativa che permette alle ASD/SSD di aggiudicarsi buoni per attrezzature e abbigliamento sportivo per 100mila euro. Come? Lavazza ha lanciato un contest virtuale dove le associazioni si stanno sfidando l’una contro l’altra attraverso una Tik Tok challenge: a decidere quale società sportiva avrà la meglio potreste essere anche voi, attraverso il vostro voto.
Dal 3 agosto 2021 al 3 gennaio 2022, per tutti i consumatori che acquisteranno almeno un prodotto Lavazza, sarà infatti possibile votare la propria ASD preferita e partecipare ad un concorso che metterà in palio ogni giorno un buono acquisto da 100€* spendibile in attrezzature e abbigliamento sportivo.
*Montepremi concorso €15.400. Regolamento su lavazza.it/lavazzaperlosport
Supporta la tua ASD preferita acquistando almeno un prodotto Lavazza in tutti i punti vendita della Grande Distribuzione, nei negozi specializzati nella vendita di capsule e nei bar che aderiscono all’iniziativa.
I criteri di ammissione per le associazioni riguardano la storicità (almeno due anni di attività), la numerosità (almeno 20 tesserati praticanti), la disciplina (bisogna essere affiliati a una federazione sportiva nazionale, a un ente o essere una disciplina sportiva associata).
Alle ASD che vogliono aderire al progetto basterà iscriversi sulla piattaforma e riceveranno il digital kit con le regole da seguire anche per coinvolgere tutta la loro community. Le sfide, invece, riguardano prove di abilità con i propri tesserati.
Scopri le ASD di Perugia che hanno aderito al progetto Lavazza per lo Sport e vota la tua preferita sulla piattaforma. Non è ancora iscritta? Invitala subito a registrarsi!