Nei giorni si è tenuto a Roma un incontro tra Vera Fiorani, nuovo AD di RFI, società che realizza le infrastrutture del gruppo Ferrovie dello Stato, e una delegazione della Regione guidata dalla Presidente Tesei accompagnata dall’assessore Melasecche e alcuni tecnici. Durante il positivo confronto sono state analizzate numerose situazione in merito ai collegamenti ferroviari strategici dell’Umbria su cui la Giunta regionale sta puntando con decisione già dal suo insediamento.
Nello specifico si è parlato della Orte-Falconara per la quale si stanno concludendo i lavori del tavolo tecnico derivante dal protocollo di intesa Umbria-Marche-MIT-RFI che prevede una serie di interventi lungo l’intera tratta che ridurranno i tempi di percorrenza fino a 45 minuti. Un risultato estremamente importante, trattandosi del corridoio europeo TEN-T, che potrà essere finanziato con il PNRR e realizzato entro il 2026.
Quanto alla FCU, la Regione aveva ottenuto già una recente assegnazione di 118 milioni di euro per la riapertura totale delle due tratte, Perugia-Terni e Città di Castello-Sansepolcro, dopo la chiusura avvenuta nel 2017. La Regione, che ritiene il finanziamento insufficiente per poter concludere i lavori, ha richiesto l’incremento fino all’importo previsto dal Contratto di programma per permettere la riapertura totale della dorsale regionale della FCU. Il tutto non solo per consentire ai pendolari di raggiungere le varie località in sicurezza e tempi brevi, ma anche per creare una linea dal brand caratteristico, particolarmente attrattiva per un turismo “lento” che colleghi le molte ciclovie, che la stessa Regione sta realizzando, i cammini ed i sentieri che attraversano gli splendidi borghi umbri. Nel corso dell’incontro è stata anche segnalata l’opportunità del collegamento alla rete ferroviaria nazionale San Sepolcro-Arezzo, che porterebbe a valorizzare ancor più l’intera linea, su cui c’è anche un interesse anche della Toscana.
Infine, in merito alla tratta Foligno-Terontola è stata ribadita da Presidente e Assessore la necessità di un potenziamento, anticipando temporalmente gli interventi previsti in quattro fasi dall’attuale studio RFI, con una netta compressione dei tempi di progettazione e di appalto, da inserire nel PNRR. La necessità è quella di finanziare l’opera, con circa 500 milioni, per conseguire il risultato di collegare Perugia a Firenze in circa un’ora di treno.