Sarà “Il tempo di Dante” il tema della settima edizione del Festival del Medioevo (Gubbio, 22-26 settembre 2021).
Storia e letteratura, intrecciate, nel racconto di cruciali vicende dell’età medievale, dal Duecento fino alla prima metà del Trecento.
(UNWEB) Gubbio.Lezioni di storia gratuite e aperte a tutti. Uno sguardo sul passato per provare a capire meglio le grandi questioni della società contemporanea. E per scoprire con occhi nuovi e senza pregiudizi un’epoca vilipesa e spesso liquidata in modo frettoloso attraverso stereotipi, frasi fatte e incredibili luoghi comuni.
Protagonisti dell’evento, come ogni anno, saranno i maggiori storici italiani e europei, insieme a docenti di letteratura, scrittori, saggisti, storici dell’arte, filosofi, scienziati, architetti e giornalisti.
Un viaggio tra storia, arte e cultura, accompagnati dai versi e le opere in prosa del grande poeta. Papato ed Impero, Guelfi e Ghibellini, Bianchi e Neri. Bonifacio VIII e Arrigo VII. Francesco d’Assisi e Domenico di Guzman. Federico II, Manfredi, Pier Damiani e Tommaso d’Aquino. La cronaca politica e la vita intellettuale, dal Dolce Stil novo alla rivoluzione di Giotto, fino alla “invenzione” del Purgatorio.
Un mondo in trasformazione, segnato dalle storiche battaglie della seconda metà del XIII secolo: “lo strazio e ‘l grande scempio che fece l’Arbia colorata in rosso” a Montaperti, la fine di Manfredi a Benevento, la disfatta di Corradino e il trionfo guelfo a Tagliacozzo, la feroce rivolta palermitana dei Vespri, il declino di Pisa nelle acque della Meloria e l’egemonia di Firenze in Toscana dopo lo scontro nella pianura di Campaldino.
L’esplosione demografica e l’afflusso di nuove idee. Il potere delle Arti. I “subiti guadagni” e l’inarrestabile ascesa di nuove classi sociali. La nobiltà del cuore e quella del sangue. La corruzione della Chiesa e il primo Giubileo.
E poi l’Italia, “giardin de lo ‘mperio” ma anche “nave sanza nocchiere in gran tempesta”, dilaniata da lotte intestine, odi di partito e guerre permanenti: Genova e Venezia; le grandi famiglie e i minuscoli poteri; le signorie della pianura padana, gli Stati della Chiesa e le monarchie feudali di Napoli e della Sicilia.
Su tutto, le parole e i versi scolpiti di Dante, l’esule che nel suo girovagare sperimenta “come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo scendere e ‘l salir per l’altrui scale”.
E gli immortali personaggi della Commedia, da Beatrice, donna reale e guida del poeta nei nove cieli del Paradiso al “dolcissimo patre” Virgilio fino ad Ulisse, che con Dante ci ricorda ogni giorno la sfida della condizione umana: “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”.
Altri importanti appuntamenti arricchiscono i cinque giorni del Festival del Medioevo: la Fiera del libro medievale con tutto quello che c’è da leggere sul Medioevo, il focus sui Medievalismi che descrive la ricezione, l’utilizzo e la rappresentazione postmedievale dell’Età di Mezzo, tra film, saghe televisive, letterature, musiche, fumetti e videogiochi; Miniatori dal mondo dedicato a miniaturisti e calligrafi e La scuola dei rievocatori, appuntamento pensato per valorizzare, attraverso l’analisi e la ricostruzione delle fonti storiche, l’appassionato lavoro di centinaia di associazioni e di migliaia di rievocatori che in ogni regione d’Italia fanno rivivere la storia e le tradizioni popolari dei loro territori.
Il Festival del Medioevo offre anche mostre, eventi teatrali, recital, concerti di musica medievale, lezioni-spettacolo, laboratori di danza e visite guidate alla scoperta dell’Umbria medievale insieme a spazi particolari dedicati alla rievocazione storica, all’artigianato e agli antichi mestieri.
Nelle precedenti edizioni la manifestazione ha affrontato La nascita dell’Europa (2015), Europa e Islam (2016), La città (2017), Barbari. La scoperta degli altri (2018), Donne. L’altro volto della Storia (2019) e Mediterraneo. Il mare della Storia (2020).