La guardia di
finanza di Città di Castello ha intensificato i controlli nel
settore della ristorazione dopo che nel corso degli ultimi mesi,
in Umbria e, in particolar modo, nella provincia di Perugia, si
è registrato un notevole aumento dei flussi turistici. In
particolare sul sommerso da lavoro, riscontrando “numerosi” casi
di violazioni alla normativa.


   
Le fiamme gialle riferiscono che sono state riscontrate
“plurime” violazioni alle disposizioni di legge: su 13 attività
commerciali controllate solo due sono risultate in regola. Sono
stati così individuati un totale di 17 lavoratori “in nero”,
ossia risultati completamente sconosciuti a Ispettorato del
lavoro e Inps e sette lavoratori irregolari, ossia dipendenti
per i quali è stata accertata l’esistenza di un contratto di
lavoro intermittente (a chiamata), a fronte però di una mancata
attivazione preventiva della prestazione.


   
Complessivamente sono state comminate sanzioni per oltre
100.000 euro e constatate ritenute non operate e non versate per
circa 6.000 euro; inoltre, per 5 attività è scattata la
sospensione, prevista dalla normativa di settore, in caso di
impiego di manodopera “in nero” superiore al 10% del totale.


   
Tra i controlli fatti la situazione “più eclatante” -
spiega ancora la guardia di finanza – ha riguardato un noto
ristorante che, a fronte di oltre 100 clienti presenti la
domenica a pranzo, non annoverava alcun dipendente con corretto
inquadramento contrattuale: degli otto soggetti identificati e,
all’atto dell’intervento impegnati in mansioni lavorative, sei
sono risultati “in nero”, tra cui una minorenne e due sprovvisti
della preventiva chiamata per l’attivazione della prestazione
lavorativa.


   
“Tali attività – sottolinea la gdf – si collocano
nell’ambito di specifici e più ampi piani d’intervento,
predisposti dal comando provinciale della guardia di finanza di
Perugia, in considerazione dell’importanza rivestita dal settore
turistico e delle sue ricadute economiche sul territorio nei
confronti di alcune strutture ricettive e di ristorazione
operanti nella provincia, indirizzando le attività, in
particolar modo, alla verifica del rispetto della normativa in
materia di sommerso di lavoro”.


   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

]

Ansa Umbria

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *