Il parere presentato e depositato sul tavolo della Presidente Donatella è chiaro: “non possiamo permetterci, per il bene della salute pubblica e per scongiurare zone rosse, eventi che rischiano di richiamare e concentrare in un’area specifica una moltitudine di persone”. Il parere, dopo diverse riunioni, porta la firma del Comitato Tecnico Scientifico che ha valutato la convivenza tra il virus e grandi kermesse come Eurochocolate, Baracconi, Fiera dei Morti, Marcia della Pace e altri ancora. I tecnici e medici – gli uomini della nostra task-force sanitaria operativi con successo dalla prima ondata di Coronavirus – hanno valutato l’impatto con i dati degli ultimi 15 giorni dove emergenza, senza se e ma, una impennata di positivi importante.

La preoccupazione è altissima e si dice chiaramente che tutto è in evoluzione, difficile fare previsioni. Complice anche la riapertura delle scuole. Il parere “allarmato e allarmante” non è teorico o filosofico ma dannatamente legato all’evoluzione dei casi in Umbria. Il parere del Cts non è vincolante ma come potrebbe essere ignorato? La Presidente, secondo alcuni rumors, vuole studiare ancora le carte, i piani sicurezza e i rischi prima di mettere in campo una ordinanza regionale su eventi ai tempi della seconda ondata dei contagi. In più è intenzionata a valutare insieme ad altre teste e ad altre istituzioni. Per questo martedì è stato convocato il Cor: ovvero, Il Centro operativo regionale che è attivato in caso di emergenza regionale, criticità ed è guidato dalla protezione civile.

La Tesei, secondo voci di palazzo ben qualificate, non ha nessuna intenzione di “chiudere” tutti gli eventi ma di accettare, consapevole dei riflessi sull’economia, il blocco imposto per i grandi eventi come quelli già citati. Non è una scelta politica ma di natura sanitaria. L’ipotesi però è quella di una ordinanza che fissi dei paletti per gli eventi minori e che permetta un certo numero di pubblico per le competizioni sportive. I famosi mille già sperimentati per il volley al Palaevangelisti. Questo dovrebbe valere anche per il calcio per le piazze come Perugia, Gubbio, Foligno e Terni. Ovviamente tutto vincolato alle norme nazionali che hanno la precedenza sulle decisioni dei Governatori. 


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Fonte articolo Perugia Today

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