Giovani e futuro: crescita record dei Neet in Umbria
È una vera e propria emorragia di futuro quella che riguarda l’Umbria e i suoi giovani, una fuga dal territorio lenta e inesorabile che in pochi anni ha visto migrare oltre 10.000 ragazze e ragazzi, spesso dopo la conclusione dei percorsi formativi, per mancanza di occasioni di lavoro o per bassi redditi. Il tema dell’accesso al lavoro assume un ruolo ancor più centrale in un territorio in forte crisi demografica, in cui i Neet (giovani tra i 15-35 anni che non studiano e non lavorano) sono aumentati del 25% nel 2020 (dato peggiore tra le regioni italiane).
“Noi siamo una struttura sindacale che incrocia molti giovani – dichiara Vanda Scarpelli, segretaria generale Nidil Cgil Perugia – sia perché rappresentiamo il mondo del lavoro precario e flessibile, sia per il servizio di orientamento al lavoro e accompagnamento durante il periodo di disoccupazione che offriamo gratuitamente nelle nostre sedi. Il tema del rilancio delle politiche attive del lavoro, oggetto di un recente incontro anche a livello nazionale tra il ministro Orlando e le parti sociali, è il tema centrale da cui ripartire, anche in considerazione dell’avvio del programma GOL (Garanzia di occupabilità dei lavoratori) a cui sono destinati 4,4 miliardi nella missione 5 del PNRR e 500 milioni derivanti da React-EU.”
Un piano, quello nazionale, che si propone di intervenire sull’
“Come riferisce il ministero – prosegue Scarpelli – l’Umbria è una delle 10 regioni a zero assunti, seppure l’assessore Fioroni ha recentemente dichiarato la volontà di procedere all’uscita entro settembre del bando per l’assunzione di 55 persone a cui dovrebbe seguire altro bando entro ottobre. Un potenziamento fondamentale per l’attuazione dei piani regionali dei GOL a cui dovrebbero a pieno titolo contribuire anche i navigator, riconoscendo a questi lavoratori quella professionalità e quelle competenze acquisite durante il percorso lavorativo e che non possono essere né dimenticate né annullate”.
“Come rappresentanti degli studenti e come giovani non possiamo che essere preoccupati dai dati che circolano in questi giorni. – afferma Luigi Chiapparino, dell’