(UNWEB) – Perugia, L’imminente gara per i servizi di Trasporto Pubblico Locale regionale offre l’occasione per una profonda revisione degli standard di qualità previsti per i servizi stessi, fermi ormai da troppo tempo a parametri individuati quasi 20 anni or sono. Altre Regioni hanno fatto passi avanti da gigante mentre l’Umbria è rimasta al palo e le conseguenze negative in termini di utilizzo dei mezzi pubblici si possono rilevare facilmente. E’ per questo che l’Assessorato alle Infrastrutture e Trasporti punta a valorizzare gli elementi più evidenti che saranno oggetto di profondo miglioramento del servizio:
1)- dotazioni dei mezzi per disabili fisici e sensoriali. Saranno obbligatori: 100% dei mezzi dotati di pedana manuale per carrozzine (ad oggi lo standard è il 50% dei mezzi); 100% dei mezzi dotati di annunci interni sonori e visivi sulla fermata successiva; 100% dei mezzi dotati di annunci sonori e visivi esterni (alla fermata) che annunciano la linea del mezzo;
2)- informazioni all’utenza. La presenza di un AVM (monitoraggio automatico dei mezzi) su tutto il servizio regionale consentirà: il calcolo dei tempi di arrivo (reali, non da orario ufficiale) alle singole fermate, pubblicabili sia su palina a messaggio variabile, dove disponibile, sia sui cellulari dell’utenza, mediante QR code o bot (su applicazioni comuni tipo Telegram): mai più quindi attese infinite alle fermate senza sapere se e quando passerà l’autobus; individuazione di tutta la flotta sulla mappa in tempo reale; calcolo del percorso più breve sulla base del servizio reale che tenga conto anche dei ritardi delle singole corse.
3)- monitoraggio automatico della regolarità e puntualità del servizio (strumenti di controllo/pianificazione per gli enti programmatori); che permetterà un enorme balzo in avanti in termini di governo delle dinamiche del trasporto da parte degli enti programmatori, che avranno a disposizione un cruscotto riepilogativo, giorno per giorno su: corse effettivamente svolte rispetto a quelle programmate (regolarità) e corse in ritardo, in anticipo, puntuali rispetto al programmato (puntualità): con questi due elementi costantemente monitorati l’applicazione delle penali sarà pressoché automatica, mentre oggi è sostanzialmente impossibile a meno di campagne di indagine lunghe e costose; passeggeri trasportati e numero di validazioni per corsa: il dato dell’evasione sarà immediatamente rilevabile; inoltre le linee a bassa frequentazione potranno essere oggetto di specifiche indagini; gli enti programmatori avranno pertanto a disposizione dati sempre aggiornati per la revisione delle loro reti, senza dipendere dal supporto del soggetto gestore come avviene oggi.
4)- integrazione tariffaria regionale unificandola in tutta l’Umbria.
Infine, per la prima volta in Umbria, verrà introdotta un’integrazione tariffaria regionale, già predisposta per la futura aggiunta anche dei servizi ferroviari: si potranno utilizzare i servizi di tutta la regione con un unico titolo e verranno superate tutte le disomogeneità tariffarie attuali. Il sistema funzionerà come “clearing” di distribuzione degli introiti da titoli tra i gestori dei 4 lotti, sulla base di parametri noti, quindi i cittadini non dovranno più acquistare una pluralità di abbonamenti per servizi complementari (ad oggi, tipicamente, abbonamento extraurbano più integrazione urbana della città di destinazione).
5)- introduzione del trasporto a chiamata ove migliorativo del rapporto costi/ricavi;
Appare quindi chiaro come il progetto di gara in corso, voluto dalla Giunta, non solo consentirà, ovviamente a parità di condizioni, di evitare in modo significativo entro certi limiti l’incremento del costi del TPL per le casse pubbliche di Regione, Province e Comuni, non solo consentirà di gestire le politiche del trasporto all’ente pubblico disponendo dei dati essenziali per fare le scelte più opportune ma darà la possibilità ai cittadini di utilizzare al meglio i mezzi, venendo a conoscenza in tempo reale di tutta una serie di notizie, come sopra specificato, in modo da ridurre i tempi di attesa e programmare meglio il proprio tempo libero. Una scelta coraggiosa di alta qualità, in qualche modo rivoluzionaria rispetto alla situazione odierna in cui, di fatto, l’ente pubblico dipende dal proprio gestore privato, una sorta di sudditanza quanto mai inopportuna. Quindi chi si oppone alla gara, su cui peraltro è stato ottenuto il placet dell’ART per i lotti in cui è suddiviso l’unico bacino regionale, non tutela l’interesse generale ma forse quello proprio ed è portatore di una logica di conservazione piuttosto che puntare all’obiettivo della innovazione, della automazione delle procedure, alla soddisfazione dell’utenza.