Riceviamo e pubblichiamo integralmente un intervento di Alessandro Gentiletti, capogruppo in cosiglio comunale di Senso civico, sulle nuove misure adottate la Governo per il contenimento dei contagi da Covid19 e sul ruolo che può svolgere l’amministrazione di Terni.
Come amministratori locali abbiamo il dovere di farci carico del momento difficile e drammatico che vive la nostra città
Le misure adottate dal Governo possono essere condivise o meno, ma la città ha bisogno di essere sostenuta da tutti nel sopportarne le conseguenze. Non ci sto al gioco di dividerci per squadre fra chi sostiene quelle misure e chi ne è contrario, solo per tornaconto politico. È diritto dei cittadini dissentire, ma gli amministratori locali devono mettere avanti a tutto la città e la sua unità.
In questo momento difficile la città, tante lavoratrici e tanti lavoratori angosciati per il loro futuro e tante associazioni, hanno bisogno che tutti noi facciamo quanto è in nostro potere per affrontare il momento che ci attende. Non devono sentire soltanto la nostra solidarietà, ma sapere che tutte le nostre energie sono per loro.
Per questo chiedo al sindaco di Terni di non restare in silenzio, di non limitarsi a lanciare appelli generici alla responsabilità dei ternani, che già ne hanno dimostrata molta, e di lasciare stare per qualche giorno le foto delle strade asfaltate, prendendo finalmente in mano la responsabilità che i cittadini gli hanno attribuito. Nessuno lo invidia per il momento in cui è stato eletto, ma nessuno può comunque accettare che continui a far finta di niente.
Chiedo per questo di avviare immediatamente una cabina di regia locale per arginare le conseguenze che con la chiusura delle loro attività subiranno i tanti commercianti ternani. Di avviare immediatamente un censimento fra le realtà più colpite e destinare a ciò un ufficio comunale. Di mettere in campo tutta la rete sociale della nostra città e in sinergia tutte le associazioni del territorio, perché il tempo che ci attende è davvero difficile. In un contesto come quello locale, già provato da salari con potere d’acquisto bassissimo, da disoccupazione soprattutto giovanile crescente, da inverno demografico, va evitato che quanto accadrà nelle prossime ore crei conseguenze non più riparabili.
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In una comunità già provata dal punto di vista economico e sociale occorre dare delle certezze dal punto di vista sanitario. Per questo, chiedo al sindaco di Terni di svestire i panni dell’uomo di partito e di iniziare a battere i pugni sui tavoli anche della Regione, difendendo il nostro presidio ospedaliero, perché riceva le risorse necessarie a cui ha diritto.