PERUGIA – Questione convitti regionali e pandemia. La solleva Donatella Porzi in Consiglio regionale con una interrogazione: “In questa gestione della pandemia, all’insegna della sufficienza verso qualsiasi altra voce che non sia di maggioranza, il rischio è che possa essersi sottovalutato un aspetto importante, quello dei convitti regionali, per i quali non risultano piani specifici di contenimento della diffusione del Covid. Nessun protocollo rafforzato e di supporto da parte della Regione su gestione dei positivi, quarantene, spazi adeguati per l’isolamento in grado di consentire la prosecuzione delle attività per il resto degli ospiti. Una grave mancanza, che rischia di rivelarsi pericolosa. La Regione avrebbe dovuto farsi carico di queste particolari situazioni. Nei convitti della nostra Regione sono stati presenti contemporaneamente i convittori, i semi convittori, gli istitutori, oltre a tutto il personale docente e Ata, gli alunni della scuola primaria e gli alunni della scuola secondaria di primo grado. Un contesto che avrebbe necessitato di una approfondita attenzione da parte della Regione circa il controllo, il tracciamento e il confinamento dei positivi. I convitti regionali, proprio per la loro peculiarità, avrebbero dovuto ricevere protocolli sanitari e di sicurezza specifici, appositamente studiati dalla Regione tramite le Asl di riferimento, in accordo con i medici dei convitti stessi e con i dirigenti scolastici. In realtà – prosegue Donatella Porzi – non risulta essere stato fatto nulla di tutto questo”.

“Servono invece misure specifiche di sostegno e supporto – aggiunge infine il consigliere regionale – anche per la ricerca di positivi, il tracciamento, il contenimento e l’isolamento dei convittori risultati positivi. Vanno indicati luoghi idonei per l’isolamento, al fine di far proseguire agli altri il corretto svolgimento delle lezioni. Misure che non possono essere sottovalutate, alla luce della ‘grave situazione della nostra Regione’, come scrive la Giunta regionale stessa nella delibera che sancisce il ritorno alle lezioni in presenza, per le secondarie di secondo grado, dal 25 gennaio. Una situazione che fa contare, al 12 gennaio, 4.272 positivi per un indice Rt pari all’1,01, ma che rischia ulteriormente di peggiorare”.



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