(Acs) Perugia, 5 novembre 2020 – “Negli ultimi 9 giorni ci sono stati in Umbria 55 decessi su un totale di 165. Un terzo dei morti da 8 mesi a questa parte. Non capisco davvero cosa abbiano da festeggiare gli esponenti umbri della Lega dopo che il governo ha considerato l’Umbria zona gialla attaccando per l’ennesima volta l’opposizione”. È quanto dichiara il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca.

“Nella nostra regione – spiega De Luca – la gente continua ad ammalarsi, ad affollare le terapie intensive e purtroppo a morire. Avranno capito che la sanità di questa regione è nelle loro mani? Che le risposte devono darle principalmente loro? Questo è quello che succede mentre i sindacati denunciano la mancanza di mille addetti del personale sanitario e la presidente Tesei, dopo aver definito ‘molto critica’ la situazione dell’Umbria, anzichè assumere medici e infermieri chiama al capezzale una figura di facciata come Guido Bertolaso. E dove l’assessore alla Sanità, Luca Coletto, diserta l’incontro con i sindacati indetto dal Prefetto di Perugia. È in questo modo che la Lega avrebbe gestito e attutito l’impatto della seconda ondata?”.

“I sindacati medici – prosegue De Luca – parlano di almeno 60 anestesisti e decine di infermieri da assumere con procedure rapide e trasparenti per garantire il funzionamento di tutti i posti di terapia intensiva previsti dal piano regionale. Lo hanno detto rivolgendosi alla presidente Tesei, sempre meno lucida ed in deficit di empatia con chi sta operando in prima linea per tutelare la nostra salute. Probabilmente quando la Lega parla di fake news diffuse da PD e 5 Stelle, dovrebbe avere il coraggio di fare lo stesso con quanto dichiarato dai sindacati medici e riportato oggi su tutti i giornali. I leghisti esultano perché l’Umbria è zona gialla, ma non capiscono che i colori non cancellano la drammaticità di una situazione che sta portando la nostra sanità al collasso. Esultano nonostante la situazione delle strutture sanitarie sia così grave da convincerli a bloccare i cantieri previsti sulla superstrada che unisce Umbria e Marche per non creare disagio all’eventuale trasporto dei degenti alle terapie intensive. Il loro problema non è proteggere la salute dei cittadini, ma dileggiare chi da mesi li esorta a lavorare responsabilmente. Dopo l’estenuante braccio di ferro tra Regioni e Governo, quello che è uscito fuori è una mediazione che ha richiesto uno sforzo senza precedenti, con tanto di intervento del presidente della Repubblica Mattarella. Mediazione che ha alzato i vincoli per le zone gialle così da consentire a più Regioni possibile di rientrare in questa categoria”.

“Non c’è niente da esultare – continua De Luca – eppure lo fanno. Suggerendo implicitamente un ‘liberi tutti’ che suona come un pericoloso invito ad abbassare la guardia. Dal canto suo, l’assessore Coletto ha pensato di dedicare solo pochi minuti all’incontro con Cgil, Cisl e Uil che era stato indetto su richiesta del Prefetto di Perugia. In fondo Coletto era arrivato dal Veneto per privatizzare la sanità umbra, non certo per farsi carico di una sfida così epocale. È normale che sia stato commissariato da Bertolaso. Una nomina che rappresenta per lo stesso Assessore, per la Governatrice e per l’intera Giunta una bocciatura senza appello dell’intera gestione dell’emergenza Covid degli ultimi 7 mesi. In Umbria persone positive continuano a girare tranquillamente perché non vengono più tracciati i contatti asintomatici. Rischiando di portare l’infezione a casa di persone immunodepresse. Nei Covid Hospital mancano personale sanitario e Oss. I guanti stanno finendo, i camici scarseggiano e le visiere devono essere riparate con i cerotti. Le persone in quarantena anche con sintomi vengono abbandonate a loro stesse nelle proprie abitazioni. Una Regione dove gli operatori sanitari saranno costretti a manifestare simbolicamente durante i turni di lavoro sempre più pesanti esponendo un adesivo sul camice. Dove la curva del contagio non molla e i dati delle terapie intensive continuano a destare somma preoccupazione. Senza personale sanitario non è possibile mandare avanti i nuovi posti letto che faticosamente potrebbero arrivare, le terapie intensive o più semplicemente l’ordinaria amministrazione che nel medio e lungo periodo finirà per sfiancare chi opera in prima linea. Il virus – conclude – continua a circolare e non sappiamo davvero cosa abbia da festeggiare la Lega”. RED/dmb



Redazione Acs – Agenzia di informazione a cura dell’Ufficio stampa del Consiglio regionale dell’Umbria.

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