Nulla da fare. Il limite del doppio mandato per gli eletti del Movimento non sarà cancellato. Alla fine il leader Giuseppe Conte molla e conferma la regola “principe” dei Cinque stelle. Andranno a casa molti big tra cui il presidente della Camera Roberto Fico, gli ex ministri Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro. Ma anche Paola Taverna e Danilo Toninelli.
La regola del doppio mandato elettorale per gli eletti del Movimento 5stelle resiste. Il capo politico grillino Giuseppe Conte dice no alla deroga: passa la linea del fondatore Beppe Grillo che nei giorni scorsi avrebbe minacciato l’addio al Movimento qualora la regola fosse stata modificata. Il limite del doppio mandato è una principio cardine per il Movimento: la norma impone il limite del doppio mandato elettivo anche tra istituzioni diverse (Regione, Parlamento, Comune) per gli eletti. Dopo due legislature si va a casa. Un principio difeso negli anni dai vertici per mettere un freno ai politici di professione. La decisione arriva in vista delle elezioni politiche del prossimo 25 settembre. La decisione del leader Giuseppe Conte è stata comunicata questa mattina ai componenti del Consiglio nazionale e poi ufficializzata via social.
“Alle prossime elezioni politiche non troverete, tra i candidati del M5S, chi ha già svolto due mandati”, scrive Conte. “Non cambia, quindi, la regola che il Movimento si è imposto dalla prima ora come forma di garanzia affinché gli eletti possano dedicarsi al bene del Paese, senza lasciarsi distrarre dai propri destini personali”. E ancora: “Il mio pensiero è oggi rivolto a tutti coloro che nel corso dei due mandati hanno lottato contro tutto e tutti per vincere le battaglie del M5s. Lasciando il seggio non potranno più fregiarsi del titolo formale di ‘onorevoli’. Ma per noi, per la parte sana del Paese, saranno più che ‘onorevoli’. Stanno compiendo una rivoluzione che nessuna forza politica ha mai avuto il coraggio neppure di pensare. Stanno dicendo che per fare politica non serve necessariamente una poltrona. Stanno dicendo che la politica è dappertutto. Ovunque ci siano le urgenze e i bisogni dei cittadini, soprattutto di quelli che non hanno privilegi, che non sono affiliati alle cordate politiche e ai potentati economici”.
L’ex premier, oggi presidente del gruppo, rassicura che non saranno dimenticati e per loro ci sarà ancora posto nel Movimento. “Il patrimonio di competenze ed esperienze con loro maturate non andrà disperso. Continueranno a portare avanti, insieme a noi, le battaglie del Movimento. Abbiamo bisogno della loro esperienza, della loro competenza, della loro inguaribile passione”.
I big che tornano a casa. I nomi
Con la tagliola del limite del doppio mandato non saranno ricandidati molti big del Movimento. Ecco i più noti: Paola Taverna, vicepresidente del Senato, Danilo Toninelli, ex ministro, il presidente della Camera Roberto Fico, l’ex capo politico Vito Crimi, il sottosegretario Carlo Sibilia, gli ex ministri Riccardo Fraccaro e Alfonso Bonafede. Resterà fuori anche l’ex sindaca di Roma Virginia Raggi, dopo due mandati in Campidoglio (uno da sindaco e uno da consigliere comunale). A casa anche i parlamentari Angelo Tofalo, Stefano Buffagni, Luigi Gallo, Sergio Puglia.
Le prime reazioni
“La buona politica è servizio civile, non ricerca continuativa del consenso”, dice all’Adnkronos Roberta Lombardi, assessora M5s alla Transizione ecologica in Regione Lazio ed ex deputata, commentando il no di Giuseppe Conte all’ipotesi di una deroga al tetto dei due mandati. “Le competenze acquisite vanno salvaguardate e troveremo il modo“, aggiunge poi Lombardi.
“Il no di Giuseppe Conte alla deroga al tetto dei due mandati è “una scelta in coerenza con le regole del Movimento 5 stelle. Mi auguro con tutto il cuore sarà la scelta giusta per il campo giusto“, commenta con l’Adnkronos Carlo Sibilia, deputato M55 al secondo mandato e sottosegretario all’Interno. “Se la comunità 5 stelle lo vorrà sarò a disposizione”, conclude.