Con la scomparsa dell’attore ternano Italo Pellegrini si perde uno storico pezzo di cultura e intrattenimento radiofonico. Ce ne dà notizia l’amico Gino Goti che fu regista di quella mitica trasmissione della Rai regionale dell’Umbria, a cura della redazione del giornale radio.
Erano tempi in cui la radio entrava nelle nostre case, portando una pennellata di cronaca e lingua locale. La trasmissione si chiamava “Qua e là per l’Umbria” e raccontava in modo brillante le vite degli abitanti di città e paesini, presentati con umorismo sornione.
Italo interpretava delle scenette in dialetto ternano nel tradizionale duetto con Giancarlo Caporali. I testi li preparava Franco Bicini, maestro di peruginità, ma a voltarli nelle cadenze ternane erano gli interpreti, che li calavano anche nel loro territorio.
Pellegrini, di primo mestiere (quello che garantisce il pane quotidiano) era impiegato presso la Camera di Commercio, ci ricorda Goti. Ma ha avuto anche una carriera di giornalista, conduttore televisivo di programmi di arte e cultura, e perfino attore di teatro dopo l’interruzione delle trasmissioni radiofoniche regionali.
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Insomma: una persona di cultura che amava proporsi in chiave artistica di singolare efficacia.