Cgil, la provincia di Terni sempre più spopolata ed anziana

Cgil, la provincia di Terni sempre più spopolata ed anziana

Un territorio provinciale sempre più
spopolato ed anziano. In cui il potere di acquisto di salari e
pensioni continua a erodersi e dove il lavoro è per lo più
precario e con pochi diritti: è “preoccupante” il quadro
tracciato dalla Cgil di Terni per voce del segretario generale
Claudio Cipolla.

   
“Attualmente – ha detto lunedì in conferenza stampa –
contiamo 217 mila abitanti: di questi, 62 mila sono over 65 e 23
mila under 15. L’indice di vecchiaia si attesta al 267%, molto
alto rispetto alla media nazionale e in anticipo di 40 anni
sulle previsioni fatte nel 2015, che assegnavano all’Umbria un
indice di vecchia del 257%, ma nel 2065. Su 30 giovani che
terminano gli studi qui, 25 vanno fuori regione per cercare
lavoro o a specializzarsi”.

   
Altra nota dolente, per la Cgil ternana, è rappresentata
dalla riduzione del potere di acquisto dei redditi: stipendi e
pensioni. “In Umbria l’andamento è più basso della media
nazionale e a Terni le retribuzioni sono mediamente inferiori di
3 mila euro rispetto a quelle del territorio di Perugia. A ciò
va aggiunto che in provincia di Terni ci sono circa 6 mila
persone che vivono sotto la soglia di povertà”.

   
Nel 2023 la Cgil ha dato seguito a tutta una serie di
mobilitazioni, sfociate poi nello sciopero generale. “La nostra
azione da qui in avanti verterà su quattro assi fondamentali:
salute, lavoro, sviluppo e sociale. Come sindacato – ha concluso
Claudio Cipolla – abbiamo rafforzato la presenza nelle nostre 37
sedi e incrementato i servizi di tutela e individuali. Tutto ciò
si è tradotto in un aumento degli iscritti ma anche delle
pratiche: ben 50 mila quelle aperte nel 2023. La realtà è che,
nonostante c’è chi la pensi diversamente, il sindacato serve,
eccome”.

   

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