Il concerto di Capodanno Rai, previsto per la notte di capodanno in piazza IV novembre a Perugia, è stato al centro dell’interrogazione dei gruppi Pd e IPP.
I chiarimenti richiesti dall’opposizione si sono incentrati su tre temi:
-sull’effettiva entità dell’investimento totale richiesto dall’evento e, nello specifico, della sua incidenza diretta ed indiretta (in termini di servizi ed impiego di risorse umane e tecniche) sul bilancio comunale;
-se sia stata fatta una stima dell’indotto economico per la città (richiamo di persone da tutta l’Umbria e da fuori regione, prima durante e dopo l’evento) e per le sue strutture ricettive, nonché il ritorno di immagine che ne potrebbe derivare, anche alla luce della esperienza maturata nel 2021 a Terni per un analogo evento;
-quale sarà la ricaduta di questo evento sul tessuto sociale e culturale della città, già fortemente impoverito dalla pandemia e dalla perdurante crisi economica generalizzata, a partire dal “giorno dopo”, 2 Gennaio 2023.
Rimarca Fabrizio Croce che questa scelta va in contrasto con la formula utilizzata dal Comune di Perugia dagli anni ’90 in poi, ossia di far leva sulla ricchezza e la varietà di piazze del centro storico per eventi musicali, per poi far convergere il pubblico su viale Indipendenza e Giardini Carducci, per osservare lo spettacolo dei fuochi d’artificio.
Inoltre si assiste ad un netto aumento del budget impiegato che in passato è sempre rimasto nell’ordine dei 25-30mila euro.
L’assessore alla sicurezza Luca Merli ha riferito che il primo programma più visto della Rai in Italia ed Europa è il festival di San Remo, mentre al secondo posto si colloca proprio l’evento di capodanno, appuntamento ormai consolidato per tante famiglie.
E’ un evento che ha girato tutta Italia con significative ricadute per le città ospitanti negli anni successivi: gli esempi più eclatanti fatti da Merli hanno riguardato Matera e Courmayeur (prenotazioni del +40%).
Quando la Rai ha proposto a Perugia di ospitare l’edizione 2022 c’erano sul piatto altre 26 città italiane pronte, tra cui realtà come Firenze e Genova. Perugia, tuttavia, ha prevalso per le sue indiscusse bellezze architettoniche e storiche.
“Abbiamo ritenuto quindi che questa potesse essere una grande opportunità per Perugia perché è un evento di piazza che porta famiglie intere per una festa serena e sicura. Non voglio infatti pensare a recinti o limitazioni di tal genere, dal momento che il progetto prevede due platee: una delimitata ai piedi del palco ed una seconda, totalmente libera, che ricomprenderà tutto corso Vannucci”.
Dopo anni di pandemia, spiega Merli, l’investimento è stato effettuato con convinzione, ben sapendo quali saranno le ricadute future per la città come è sempre avvenuto finora. Quelle immediate, invece, sono sotto gli occhi di tutti, visto che alberghi e ristoranti sono già pieni e tante ditte locali sono state chiamate per occuparsi dei lavori di preparazione.
Quanto alla sala dei Notari, Merli ha confermato che è stata superata l’opzione di utilizzarla anche se al suo interno sarebbero stati posizionati camerini non per il cambio, ma solo per garantire il riposo degli artisti. “A fronte delle tante polemiche sollevate, non posso non ricordare che in passato più volte la Notari è stata destinata a spogliatoio per eventi come miss Italia o sfilate di moda”.