“In Umbria non c’è la prova di
organizzazioni stabili di tipo mafioso ma abbiamo però una serie
di soggetti strettamente collegati alle organizzazioni mafiose
tradizionali”.

   
Lo ha detto il procuratore della repubblica di Perugia,
Raffaele Cantone, durante l’incontro di questa mattina con il
procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo.

   
“In Umbria è sempre più forte la presenza di organizzazioni
di tipo straniero – ha detto Cantone -, che è un tema che troppo
spesso sottovalutiamo. Qui c’è oramai il monopolio della droga,
particolarmente fruttuoso, che è in mano alle organizzazioni
straniere, africane e albanesi e abbiamo verificato come queste
strutture stiano sempre più organizzandosi secondo logiche
mafiose, investendo in attività economiche, creando vere e
proprie strutture con la capacità di pagare e di avere una serie
di servizi per tutti gli affiliati e con collegamenti diretti
con la madre patria”.

   
“Questo – ha concluso Cantone – è un elemento di
preoccupazione e il rischio che in regioni come l’Umbria ci
possano essere saldature tra pezzi di criminalità organizzata di
tipo tradizionale e questi soggetti è rilevante”.

   

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Ansa Umbria

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