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Giovanni Bosi, Foligno / Umbria

Cosa sono se non una incredibile rete di vie verdi che raccontano storie e passioni del nostro Paese? Sono i Cammini, una vera e propria infrastruttura intermodale, un ricco patrimonio di valori storici, naturalistici, culturali e religiosi che, da nord a sud, attraversano l’Italia rappresentando una fetta, magari poco conosciuta ma fondamentale nell’offerta del turismo lento italiano.


 

(TurismoItaliaNews) E l’Umbria, baricentro della penisola, si rivela un crocevia di Cammini, per i quali Foligno è un caposaldo. La Via Lauretana, il Grande Anello dei Monti Sibillini, la Via Amerina, la Via Romea Germanica, il Cammino delle Terre mutate, il Cammino di Assisi, il Cammino dei Borghi Silenti, la Via di Francesco… Forse neppure ci rendiamo conto di quali scelte, quali opportunità, quali prospettive assicura l’insieme dei percorsi che attraversano la nostra regione, di quale valore aggiunto possono assicurare ai nostri territori. Se la drammatica pandemia che stiamo ancora affrontando ci ha fatto riscoprire la necessità di vivere ancor più all’aperto, in spazi incontaminati e che al contempo hanno da offrire quel quid in più, ecco allora che l’Umbria si conferma destinazione privilegiata, agognata, amata.

Foligno, Umbria

Foligno, Umbria

La Via Lauretana, da questo punto di vista, somma in sé tutto questo: valli di grandi bellezza, borghi che attendono di essere vissuti, tradizioni che devono essere riscoperte, gusti che devono essere apprezzati. Del resto sono almeno cinquecento anni che questo avviene “ufficialmente”, perché non dobbiamo dimenticare che questo celebre itinerario che unisce Roma e Loreto è dall’Anno Santo del 1575 che ha rinverdito un itinerario già conosciuto, con Gregorio XIII Boncompagni impegnato a promuoverne valore e significato, con i pellegrini desiderosi di pregare sulle tombe degli santi come davanti alla Santa Casa. Ma in mezzo, tra Roma e Loreto, c’è tutto un mondo: per quanto ci riguarda Foligno in primis, la valle del Menotre, l’altopiano di Colfiorito.

Luoghi di una bellezza incredibile, dove la storia si legge senza difficoltà. Se un temo l’itinerario offriva la possibilità di ricovero e assistenza in numerose strutture presenti lungo il percorso come locande, ospedali e luoghi di ospitalità, spesso gestite da confraternite o ordini religiosi, oggi lungo il percorso di 150 km ci si sposta in 7 tappe che hanno da offrire molto. Del resto la Via Lauretana non è che la transposizione pratica del ruolo che l’altopiano plestino ha svolto nel corso dei millenni, ovvero punto di transito nelle comunicazioni ante-litteram fra il versante tirrenico e quello adriatico, bypassando l’Appennino.

Foligno, Umbria

Foligno, Umbria

Ce lo raccontano i numerosi ritrovamenti archeologici, reperti che rappresentano un biglietto da visita significativo dell’altopiano folignate e delle testimonianze storiche ed archeologiche che si possono trovare, a partire dal Manu di Perugia, sino al Museo archeologico di Foligno e al Mac di Colfiorito. Reperti di grande valore documentario dell’antico popolo umbro dei Plestini, ma anche artistico, come i raffinati bronzetti votivi dedicati alla Dea Cupra, risalenti al sesto-quinto secolo avanti Cristo. Ma anche decorazioni architettoniche, utensili, lastre di rivestimento decorate. Cerniera tra Umbria e Marche, l’altopiano folignate è un patrimonio dell’Umanità per la sua zona umida. E in vetrina al Mac ci sono definitivamente anche i tesori restituiti dopo anni di scavo.

Lungo gli antichi sentieri dell’Appennino Umbro–Marchigiano significa dunque anche conoscere un territorio ricco di bellezze naturali ed artistiche, patrimonio storico-culturale ed ambientale.

Reperti della necropoli di Colfiorito al Museo Archeologico di Perugia

Il Mac di Colfiorito



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