L’autunno 2020 ha cambiato rotta, dopo un promettente settembre, dopo le piogge intense, ma di breve durata di ottobre, novembre appare contraddistinto, per ora, dall’alta pressione.
Il meteo estremo di ottobre fu causa dell’alluvione di Piemonte e di Liguria. Inoltre, anche delle nevicate record di inizio autunno sulle Alpi.
Col passare delle settimane sono subentrate condizioni meteo meno autunnali: il Vortice Polare si è consolidato, l’indice di comportamento del clima denominato NAO è diventato positivo, idem l’indice polare AO.
Tutto questo ci dirige in direzione dell’Alta Pressione persistente.
Inoltre, varie proiezioni dei modelli matematici suggeriscono che il Vortice Polare raggiungerà valori record anche maggiori rispetto dell’anno scorso. Tutto questo prospetterebbe un inizio di stagione invernale siccitoso in buona parte dell’Europa e l’Italia.
Ma nonostante gli indici climatici di comportamento non favorevoli, il Vortice Polare inizierà a pulsare. Ciò favorirebbe una serie di irruzioni d’aria fredda in Europa. La prima dall’Artico russo che avrà caratteristiche continentali, e che imbiancherà la parte del orientale del Continente europeo sino alle coste del Mar Nero.
Una seconda irruzione, meno intensa, avrà origine nell’Artico, e scenderà fin quasi sino all’Italia.
L’assente dovrebbe essere il vento dell’Oceano Atlantico, che sarebbe invece protagonista di questo periodo dell’anno.
Ma ecco una novità, la possibile formazione di una ciclogenesi mediterranea, che nel caso darebbe precipitazioni su parte d’Italia, ed in questo caso, anche molto intense e di breve durata.
Insomma, lo spettro della siccità sembrerebbe ripresentarsi, e non saranno le piogge torrenziali della durata di 24/48 ore a colmarla, ma anzi, questi eventi meteo sono dannosi anche più del deficit pluviometrico, in quanto potrebbero dare origine ad alluvioni lampo.
Proprio questi giorni, un peggioramento del tempo ha causato alluvioni nella Spagna orientale.