Filippo Turetta, indagato per l’omicidio di Giulia Cecchettin, è stato arrestato in Germania mentre viaggiava a bordo della sua auto.
Filippo Turetta, il 22enne accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin, è stato arrestato in Germania. Il giovane era a bordo della sua autovettura quando è stato fermato nel sud della Germania. A confermarlo anche un messaggio su X (ex Twitter) del ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
A una settimana dalla scomparsa dei due giovani, il corpo della ragazza è stato ritrovato sabato nei pressi del lago di Barcis, in provincia di Pordenone. Sul cadavere sono state trovate ferite da arma contundente e, da una prima ricostruzione del medico legale, la giovane avrebbe tentato di difendersi.
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Il ritrovamento del corpo della giovane ha dato ulteriore forza all’ipotesi che sia stato proprio Turetta a uccidere Giulia Cecchettin e a occultarne il corpo nei pressi del lago. Le telecamere di un’azienda avevano infatti già dato prova di un’aggressione da parte del giovane ai danni della ragazza in un parcheggio nella zona industriale di Fossò, a una trentina di chilometri da Venezia.
Le ricerche di Turetta e l’appello della famiglia
Il 22enne era ricercato a livello internazionale. L’autovettura del giovane era infatti stata immortalata dalle telecamere in Carinzia, regione dell’Austria meridionale. La Fiat Grande Punto nera di Turetta targata FA015YE, stando alle fonti investigative, avrebbe attraversato domenica il confine italo-austriaco di Tarvisio per poi proseguire in direzione Villach, quindi Lienz nel Tirolo orientale a circa mezz’ora di auto da Prato alla Drava in Italia (Alto Adige).
“Filippo, consegnati alle forze dell’ordine, così puoi spiegare cosa è successo”. Con queste parole, riportate dall’avvocato Emanuele Compagno, i familiari di Turetta si erano rivolti al ragazzo dopo il ritrovamento del cadavere dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin.
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Fonte Agi