Il Consiglio comunale ha approvato con 26 voti a favore, un contrario (Tizi) ed un astenuto (Mori) l’odg presentato dal consigliere di FI Alessio Fioroni: “proposta di riapertura di locali per il pubblico spettacolo nel centro storico – superamento del piano economico commerciale del centro storico”.

Illustrando l’atto Fioroni ha sottolineato che generazioni di giovani, in una città da sempre vivace come è Perugia, si sono resi interpreti e protagonisti della vita e della cultura cittadina dando corso ad importanti momenti di aggregazione e condivisione di spazi fisici, artistici, di svago ed intrattenimento. In particolare è stato il centro storico ad essere fulcro di tale attività grazie ad una vasta offerta di intrattenimento e di spazi destinati al pubblico spettacolo.

In questo contesto l’Amministrazione ha adottato, con deliberazione del Consiglio comunale n. 33 del 2002, il Piano Economico Commerciale del Centro Storico. L’atto, nella parte concernente la regolamentazione dell’insediamento delle attività economiche nel Centro Storico, vieta l’apertura ed il trasferimento di esercizi rientranti nelle categorie: discoteche, sale da ballo, sale giochi.

Altre deliberazioni sul tema sono state assunte nel 2012 (criteri qualitativi di programmazione delle attività di somministrazione al pubblico, di alimenti e bevande) e 2013 (deroga al PEC del Centro Storico, per l’area detta “della Conca”, lungo Via Pascoli, così da favorire l’apertura, all’interno del complesso universitario, di uno spazio avente anche destinazione d’uso per pubblico spettacolo, intrattenimento musicale e danzante).

Nel 2014, infine, il Consiglio Comunale, ha approvato a maggioranza l’odg presentato dall’allora consigliere PD Tommaso Bori, su: “Autorizzazione per locali in centro storico con licenza di pubblico spettacolo”.

In relazione al tema generale, Fioroni riferisce che il Centro Storico è, da qualche tempo, in via di riqualificazione e rappresenta un’area commerciale e di intrattenimento naturale, per cui si rende sempre più necessaria una strategia di integrazione tra diverse tipologie di offerta onde favorire le ricadute benefiche per commercio e turismo.

In particolare la salute dei centri storici non può più prescindere da spazi di socialità, idonei a riportare e/o consolidare la presenza dei cittadini scongiurando i fenomeni di illegalità e vandalismo.

Pur con ciò emerge che dal 2002, è fatto divieto di apertura, di locali destinati al Pubblico Spettacolo, in tutta l’area del centro storico cittadino e non esistono ad oggi spazi a ciò destinati. Appare, invece, necessario modificare il Piano Economico Commerciale del Centro Storico, al fine di vietare le licenze di pubblico spettacolo, intrattenimento musicale e danzante per i locali, solo se non rispettose dei criteri qualitativi previsti, in materia di sicurezza ed accesso, metrature minime ed insonorizzazione, permettendo di conseguenza l’apertura ai locali che abbiano ottemperato alle prescrizioni legislative.

In ragione di ciò, nel dispositivo, Fioroni propone di impegnare l’Amministrazione:

-a rivedere il Piano Economico Commerciale del Centro Storico, prevedendo la possibilità di aprire, o trasferire in acropoli, locali con licenza di pubblico spettacolo, anche quando queste siano connesse al ballo, quando risultino ottemperate le prescrizioni di legge e contemporaneamente indirizzare i pubblici esercizi che operano nel centro storico in regime di liberalizzazione al rispetto effettivo degli standard minimi di abitabilità, decoro, sicurezza e convivenza con il contesto urbano circostante;

-a prevedere un limite annuale, o biennale, al numero delle licenze di pubblico spettacolo, rilasciabili per l’area del Centro Storico.

DIBATTITO

Come opposizione, ha spiegato il capogruppo IPP Fabrizio Croce, siamo intervenuti in modo costruttivo in Commissione sull’atto trattandosi di una materia che solleva molteplici considerazioni. Si parla, in sostanza, della possibilità di rimuovere un divieto specifico deliberato ormai nel lontano 2002 in un contesto storico differente. Nel tempo, spiega Croce, sono intervenuti fatti e normative che hanno modificato sostanzialmente il quadro generale: il processo di liberalizzazione delle licenze commerciali; l’entrata in vigore del divieto di fumo nei locali e di vendita degli alcolici dopo un certo orario; la nuova legislazione sull’impatto acustico; le nuove regole per l’esercizio del pubblico spettacolo.

Ciò ha fatto sì che, in ragione del rispetto di tutte queste prescrizioni, oggi tali locali siano i luoghi più sicuri al mondo, veri e propri presidi di sicurezza. Peraltro i locali, per, poter esercitare, necessitano anche di una valutazione preventiva e di collaudi condotti da una commissione comunale, oltre a pareri e indicazioni rilasciati da diverse autorità.

Insomma tutta questa mole di prescrizioni da rispettare rende insussistente il rischio che il locale sia in contrasto con i diritti, legittimi, dei residenti.

Ciò che è fondamentale regolamentare, secondo Croce, è ben altro: ossia che tutti gli altri locali, aperti in regime di liberalizzazione, siano soggetti al rispetto dei livelli minimi di decoro urbano e sicurezza: da qui l’emendamento presentato dall’opposizione in commissione ed accolto da Fioroni.

Per Croce, quindi, la proposta contenuta nell’odg, è da valutare positivamente e potrà ingenerare effetti positivi anche per l’Amministrazione comunale consentendo di valorizzare contenitori culturali in corso di riqualificazione come Turreno e Mercato coperto.

Per il capogruppo di FI Giacomo Cagnoli quella in esame è una tematica complessa che coinvolge interessi spesso confliggenti tra loro. In questo contesto vi è un punto fermo, però, ossia la necessità di rivedere una regolamentazione non più al passo con i tempi visto che le dinamiche del pubblico spettacolo sono completamente cambiate. Il pubblico spettacolo, peraltro, non deve essere considerato sinonimo di discoteca, dal momento che nella categoria è ricompreso molto altro. Pertanto limitare il fenomeno significa limitare il centro storico e le sue potenzialità. Per Cagnoli, infatti, è fondamentale fornire servizi ai tantissimi giovani e non che frequentano la città, non costringendoli a lunghi spostamenti verso le periferie o ad assembrarsi in spazi pubblici con conseguenti problemi per la residenzialità.

Cagnoli in conclusione ha detto di auspicare che l’odg venga recepito dalla giunta affinché si possa finalmente procedere alla revisione del piano del 2002.

Il consigliere del PD Francesco Zuccherini ha parlato di argomento molto sentito perché strettamente collegato al tema della rivitalizzazione del centro storico e delle politiche culturali. Zuccherini ha condiviso la valutazione di Croce secondo cui la discussione articolata e le modifiche apportate al testo in commissione consentiranno di migliorare l’offerta dell’acropoli, valorizzando i grandi contenitori culturali in corso di restauro.

Tuttavia, ha detto il consigliere, occorre affrontare in questa partita anche le molteplici criticità che i funzionari comunali ed i residenti hanno segnalato; sotto questo profilo si ritiene che i requisiti richiesti per l’apertura di un locale per il pubblico spettacolo siano talmente tanti e stringenti che rappresentano garanzie di sicurezza e di equo contemperamento delle esigenze di tutti.

In conclusione di intervento Zuccherini ha solo espresso il rammarico legato all’assenza dei rappresentanti della giunta in Commissione e soprattutto in Consiglio.

La capogruppo del M5S Francesca Tizi ha parlato di tema importante che inciderà molto sulla vivibilità del centro storico e sulla sua idea di città.

Da residente di lunga data nell’acropoli, Tizi ha detto di essere ben consapevole di quali siano le implicazioni connesse a questa proposta: per ciò ha manifestato delle perplessità sull’odg, le stesse avanzate in commissione dal presidente del tavolo delle associazioni.

Tizi non si è detta contraria a prescindere circa la possibilità di consentire l’apertura di locali di pubblico spettacolo in centro; tuttavia ha spiegato che allo stato delle cose permangono perplessità sulla capacità dell’Amministrazione di garantire il contemperamento degli interessi in campo.

Visto che si vuole modificare un regolamento, i cui effetti si produrranno nel tempo, la capogruppo ha chiesto all’Amministrazione di fornire rassicurazioni specifiche su alcuni punti: garanzie, compensazioni ed equilibri. Punti, ha commentato, su cui è mancata invece certezza, visto che i tecnici comunali, e lo stesso assessore Merli, hanno rappresentato l’impossibilità di aumentare i controlli, con la conseguenza di abbandonare i cittadini residenti a sé stessi. Tizi ha spiegato che già oggi i residenti vivono situazioni, in alcuni casi, difficili senza poter ricevere tempestiva tutela da parte delle autorità preposte; con l’apertura di nuovi locali per il pubblico spettacolo, pertanto, tale situazione è destinata a peggiorare.

Per votare a favore dell’odg, ha concluso la capogruppo, sarebbe necessario sapere dove i locali apriranno, quanto saranno grandi e se Arpa, soggetto preposto alle misurazioni del rumore in caso di segnalazione, aumenterà l’oggi esiguo organico. Essendo mancate queste risposte Tizi ha preannunciato un voto contrario.

Il capogruppo di Progetto Perugia Francesco Vignaroli ha invitato tutti a tenere distinto il ruolo del Consiglio comunale (di indirizzo) da quello della giunta e dei funzionari (esecutivo). Nel comprendere la posizione espressa da Tizi, essendo anche lui residente nel centro storico, Vignaroli ha evidenziato che, pur se l’atto dovesse essere approvato a larga maggioranza con un solo contrario, tuttavia tale contrarietà rappresenterà una precisa indicazione da tenere in debita considerazione da parte di chi applicherà l’odg. L’atto, infatti, è un mero documento di indirizzo che poi giunta e uffici dovranno rendere effettivo, con la raccomandazione a tutte le autorità preposte di vigilare sul puntuale rispetto di tutte le norme.

Il consigliere di FI Michele Cesaro ha riferito che dal dibattito in commissione è emerso quanto fosse necessario mettere mano ad una regolamentazione comunale superata e tale da aver ingenerato anarchia in centro storico. Evidenziando che l’acropoli rappresenta il salotto buono della città e, dunque, il principale biglietto da visita di Perugia, Cesaro ha sostenuto che è fondamentale accogliere la proposta di Fioroni, peraltro frutto di un serrato dibattito in Commissione che ha consentito di mettere a confronto posizioni diverse, trovando alla fine una sintesi. Per Cesaro Forza Italia su tematiche centrali per la città, come questa, ha avuto la sapienza di saper avvicinare le parti politiche, dimostrando che, quando i temi vengono affrontati con capacità di ascolto, è possibile giungere a risultati condivisi.

Infine Cesaro ha confermato che il ruolo del consigliere è di indirizzo e che spetta alla giunta rendere effettiva la proposta: l’auspicio è che ciò avvenga veramente in controtendenza con quanto accaduto in passato.

Per Elena Ranfa (PD) la discussione sul tema in commissione è stata attenta ed aperta alle diverse posizioni in campo. La consigliera ha sottolineato che la vivibilità del centro e l’attenzione verso i residenti sono stati gli argomenti al centro del dibattito perché occorrono strategie affinché la riapertura dei locali per il pubblico spettacolo sia regolamentata nella maniera più attenta e puntuale a garanzia dei diritti di tutti, in primis i residenti.

Ranfa ha comunque fatto notare che i disagi per chi abita in centro sono già presenti oggi, pur non essendo consentita l’apertura dei locali di pubblico spettacolo; ciò significa che la materia va disciplinata meglio e che i controlli sul rispetto delle regole devono essere maggiori.

La consigliera Cristiana Casaioli (Progetto Perugia) ha confermato che, nel corso del suo precedente mandato da assessore al commercio, il tema in oggetto è stato affrontato più volte, sia alla luce delle numerose lamentele da parte dei residenti sul rumore proveniente dalle attività ubicate nel centro, sia in virtù delle legittime istanze avanzate dagli esercenti.

Casaioli ha tenuto a precisare che la modifica del piano, datato 2002, non potrà avvenire tout court, ma dovrà seguire un iter ben preciso, caratterizzato da valutazioni ed analisi attente: una circostanza, questa, che è garanzia per i residenti, dovunque essi abitino.

L’acropoli, sostiene Casaioli, è un luogo d’incontro per diverse tipologie di soggetti (residenti, cittadini, turisti, ecc.) che si aspettano, tra le altre cose, anche di trovare locali che propongano buona musica. Dopo 20 anni di stop, quindi, è arrivato il momento di rivedere il regolamento vigente tenendo conto delle nuove esigenze e delle normative in vigore. Tutto ciò con la precisazione che pubblico spettacolo ricomprende molto di più della semplice discoteca.

In conclusione per Casaioli una regolamentazione adeguata della materia è garanzia di vivibilità e sicurezza, ma anche uno strumento per migliorare le vivibilità dei luoghi.

Replicando ai numerosi interventi, Alessio Fioroni ha espresso l’auspicio che l’odg possa in tempi adeguati incidere sulla vita del centro storico; tuttavia ciò non dipenderà dal Consiglio comunale, il cui ruolo è di mero indirizzo, ma da giunta ed uffici cui spetterà anche il compito di far collimare interessi contrapposti tra loro.

Fioroni ha tenuto a precisare che non vi è alcun collegamento tra il tema del disturbo alla quiete pubblica e l’odg, visto che già oggi permangono in centro problemi legati alla convivenza tra residenti e fruitori dell’acropoli. Il problema, quindi, non sono i locali che offrono pubblico spettacolo, ma ciò che avviene all’esterno di qualsiasi attività commerciale, comprese quelle non autorizzate a proporre musica. In questo panorama i locali di pubblico spettacolo, dovendo sottostare a numerose prescrizioni, sono garanzie di sicurezza: bisogna auspicare, quindi, che vi siano imprenditori disponibili ad investire nel settore dal momento che, ad oggi, l’offerta del centro storico è molto limitata.



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