Via “operativo” oggi in Umbria al
Piano strutturale per l’abbattimento delle liste di attesa,
deliberato dalla Giunta regionale. Segue l’intervento
straordinario 2023 che ha consentito lo smaltimento delle circa
80 mila prestazioni ereditate nel post Covid.

   
L’Amministrazione regionale, infatti, preso atto che il
numero delle prestazioni sanitarie da erogare oscilla comunque
tra le 40 e le 55 mila unità a seconda del periodo di
rilevazione – si legge in un suo comunicato -, e ritenendo tale
numero insoddisfacente per le aspettative dei cittadini, ha
delineato un Piano ordinario che da un lato sia in grado, anche
attraverso prestazioni aggiuntive remunerate al personale
sanitario pubblico, di provvedere internamente alla crescente
richiesta dell’utenza, e dall’altro abbatta nuovamente il
pregresso grazie all’apporto di strutture convenzionate, “senza
dunque alcun costo per i cittadini utenti”.

   
La Regione spiega che il Piano strutturale si è reso
necessario anche alla luce di un quadro che vede sì una capacità
produttiva del sistema pubblico tornata dopo molto lavoro quasi
in linea con il pre Covid (ad oggi -11%), ma che al tempo stesso
registra, rispetto ad allora, un aumento “significativo” delle
richieste di prestazioni dei cittadini. Che nella quasi metà dei
casi riguardano utenti senza esenzioni, quindi non cronici e
fragili, e dunque verosimilmente riconducibili a primi accessi.

   
Dall’analisi dei dati risulta – prosegue la nota – che il
pregresso, per l’80% composto da richieste differite a 30 e 60
giorni, riguarda principalmente esami di gastroenterologia,
oculistica e dermatologia e solo per il 20% risale al 2023,
mentre il restante appartiene all’anno in corso, “a
testimonianza di un reale recupero delle vecchie prestazioni da
erogare”.

   
Il piano di abbattimento e contenimento delle liste d’attesa
diviene operativo, viene spiegato, dopo una articolata fase di
confronto con medici di medicina generale, farmacisti pubblici e
privati, rappresentati dei medici specialisti e del personale
sanitario e non. “In quanto – spiega la Regione – si ritiene che
solo un’azione decisa e sinergica di tutto il sistema sanitario
umbro possa portare ad un miglioramento strutturale di un
disagio che coinvolge l’intero Paese. Tra un mese è prevista una
ulteriore riunione in cui si analizzeranno i primi dati, al fine
di testare l’efficienza del Piano stesso e le eventuali
correzioni da apportare”.

   

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Ansa Umbria

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