Manifesti come quelli per gli
annunci funebri ma con le scritte “diritti civili, sanità e
trasporto pubblico, occupazione giovanile” sono comparsi a
Perugia per una “campagna di denuncia” del circolo Omphalos
Lgbti e quello Arci Porco rosso. “Ne dà il triste annuncio
l’amministrazione di destra della città”, si legge ancora su
quanto affisso in diversi formati, “graditi voti, non fiori” e
“8-9 giugno puoi resuscitarla”, richiamando la data delle
prossime elezioni amministrative.


   
I due circoli intendono così “denunciare come
l’amministrazione comunale in questi 10 anni abbia causato la
‘morte’ di settori fondamentali della nostra vita cittadina”. “I
manifesti sono nostri – sostengono in una nota -, ma i
responsabili sono coloro che hanno governato questa città con
l’obiettivo politico di disgregarne il tessuto sociale e
renderla inaccessibile”.


   
“Mentre chi ha governato Comune e Regione prova con arroganza
a nascondere i danni causati dalla loro amministrazione
tappezzando la città con manifesti elettorali, noi vogliamo
gridare che questa città ha intrapreso da anni un declino sempre
più preoccupante” dichiara Aleph Bononi, presidente del circolo
Arci il Porco rosso. “Settori come la sanità pubblica, la
mobilità, l’occupazione giovanile e i diritti civili sono stati
calpestati e distrutti da politiche arroganti e inefficaci”
aggiunge.


   
“La metafora della morte indica che c’è un colpevole per le
infinite liste d’attesa della sanità pubblica, per la
soppressione della mobilità notturna, per la negazione della
cittadinanza ai figli di famiglie omogenitoriali, per le giovani
menti che fuggono da Perugia in cerca di un lavoro dignitoso e
ben pagato, e questo colpevole è il Comune e chi lo ha guidato
negli ultimi 10 anni. Affiancata alla metafora della
resurrezione, però, ci permette anche di affermare che non
crediamo in una Perugia morta o addormentata, ma in una città
che proprio nella partecipazione democratica dei suoi cittadini
la sua più grande e vitale risorsa” aggiunge Stefano Bucaioni,
presidente di Omphalos.


   

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