“Con profondo dispiacere, annuncio la mia decisione di dimettermi dalla carica di capogruppo in Consiglio regionale dell’Umbria per Lega Salvini Premier e di rinunciare al mio ruolo di sostenitore attivo della Lega, dopo oltre 17 anni di dedizione e impegno durante i quali ho affrontato stagioni più entusiasmanti e stagioni più dure”: lo annuncia Stefano Pastorelli in una sua nota.

“Non è certo dunque nelle percentuali attuali – spiega – che risiedono le ragioni che mi portano a questa decisione sofferta mentre invece sono due temi ad indurmi a tutto questo”.

Al primo punto indica l’ “isolamento a destra della Politica europea: negli ultimi tempi – afferma – ho osservato con crescente preoccupazione una deriva estremista di destra nelle politiche europee del partito. Credo fermamente che l’equilibrio e il dialogo siano fondamentali per una politica costruttiva e
inclusiva, valori che hanno da sempre contraddistinto la mia visione e anche l’azione politica della Lega”.

Pastorelli parla poi di “accentramento del potere nell’Altotevere e politica errata della Lega Umbria: la centralizzazione delle decisioni e la mancanza di una rappresentanza equilibrata – dice – stanno erodendo la coesione e l’unità del partito in Umbria. Non ci sono più le condizioni per proseguire insieme questo tipo di percorso all’interno della Lega Salvini Premier”.

“Desidero ringraziare – continua poi nella nota – tutti coloro che mi hanno dato l’opportunità di servire il partito e l’Umbria in questi anni. Tuttavia voglio rassicurare i miei elettori e i miei sostenitori che rimarrò, insieme al gruppo di persone che hanno condiviso un percorso politico assieme a me e ai consiglieri comunali di Assisi e di Valfabbrica, a sostegno dell’azione politica del centro-destra. La mia fede nel futuro
politico non è messa assolutamente in discussione”.

“Nei prossimi giorni – aggiunge – avvierò una riflessione sul mio futuro che verrà annunciata ufficialmente.
Continuerò a lavorare con determinazione e impegno per il bene dell’Umbria e dei suoi cittadini”.

Ansa Umbria

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