di M.T e I.P.
L’Umbria e poche altre regioni non vengono colpite dalla riduzione delle dosi di vaccino che Pfizer-BioNTech ha deciso di tagliare. La comunicazione del taglio è stata resa ufficiale da una nota del commissario all’emergenza Arcuri che ha sottolineato come la decisione sia unilaterale e improvvisa dell’azienda, comunicata attraverso una nota ufficiale. Nella comunicazione l’impresa avrebbe spiegato anche che la redistribuzione ridotta, veniva effettuata con discrezionalità. Tradotto significa che, stando a quanto dichiarato dal Governo, quali e quanti vaccini riceverà ogni regione italiana da questa azienda l’ha stabilito unilateralmente Pfizer.
Approfondimento L’Umbria si trova fortunatamente, insieme ad Abruzzo, Basilicata, Marche, Molise e Valle da Osta che non avranno variazioni nelle dosi di vaccino che si aspettano dal programma del Governo. Ci sono regioni che invece vengono tagliate nella fornitura fino a circa il 60%, è il caso del Trentino(da 11.700 dosi a 5.800), e a scendere fino al 50% per Friuli Venezia Giulia (da 12.600 a 7mila), Veneto (da 39mila a 22 mila), Emilia Romagna (da 45mila a 27 mila), Sardegna (Da 11700 a 7 mila) e Puglia del 38% (da 25 mila a 18.700 dosi). La Calabria ha una variazione del 38% in meno, la Toscana del 36%, la Lombardia del 25%, come il Lazio, mentre la Sicilia del 24% in meno. Piemonte -12 e Liguria e Campania -11%. Questo il quadro attuale. Non soltanto l’Italia è stata raggiunta dalle comunicazioni dell’azienda dovute ai nuovi obiettivi di produzione e al conseguente implementazione tecnologica delle produzioni. Il governo Italiano attraverso una comunicazione ufficiale all’azienda non ha escluso di ricorrere a iniziative di rivalsa.