Alessandro Antonini

Oltre 120 indagini epidemiologiche ferme – ultimo report di venerdì scorso – per mancanza di medici. Sono circa 400, in media, le mail che arrivano al dipartimento di igiene dell’Usl 1, dove ci sono i camici che operano tracciamento dei contatti: tutti casi da vagliare, distribuiti sul territorio. Per ogni possibile contatto di un contagio ci sono almeno 50 persone da rintracciare. A causa dell’impennata delle segnalazioni il servizio, che lavora 24 ore su 24 senza sosta, necessità di un rafforzamento immediato per evitare che la situazione vada fuori controllo. La direzione sanitaria Usl ha già annunciato interventi in questo senso. Critiche su ritardi accumulati nei mesi scorsi arrivano dai sindacati dei medici. “Lo avevamo detto in tutte le sedi che sarebbe finita così se non si potenziavano subito i dipartimenti di prevenzione e le strutture dei medici di famiglia, per poi razionalizzare la rete ospedaliera in modo da non congestionarla con ulteriori forti ricadute sulle liste di attesa”, spiega Giovanni Lo Vaglio, coordinatore dell’intersindacale medica. Lo Vaglio ricorda come sotto il lockdown “almeno dieci unità, soprattutto all’Usl1 dove si è concentrata la quasi totalità dei casi, sono state costantemente impegnate a supporto dei servizi d’Igiene e Sanità Pubblica grazie anche al blocco delle attività di controllo ufficiale sulla filiera agroalimentare. Ma oggi siamo ripartiti senza che il Ministero della Salute abbia ridefinito ufficialmente i Lea in quel settore mentre le unità impiegate si sono ridotte alla metà anche per via dei progressivi pensionamenti”. Sul fronte ospedaliero “è mancato il minimo di informazione preventiva con disposizioni organizzative improvvisate, come sta succedendo a Foligno che assieme a Perugia, Terni e Città di Castello diventeranno le strutture ospedaliere sostanzialmente dedicate in gran parte al Covid 19. Speriamo che dal 21 ottobre, data in cui dovremmo essere convocati in Assessorato, cambi finalmente la musica perché i suonatori ci sembrano, più o meno, sempre gli stessi”, conclude Lo Vaglio. 





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