Quel giovane africano semina sconcerto e disagio in via della Viola e dintorni. Occorre fare qualcosa per aiutarlo.

La questione va avanti da qualche tempo e si dice che quei comportamenti stiano progressivamente peggiorando.

Cosa accade? Un giovane richiedente asilo si trova in mezzo al guado e reagisce in modo irrazionale e violento. Si lamenta del fatto che i decreti del precedente governo abbiano finito con l’interrompere un processo di accoglienza diffusa, fruttuosamente iniziato.

Per questo è disperato e compie atti inconsulti. Ad esempio, entra nel chiostro dell’ex convento di San Fiorenzo e comincia a scassare tutto quello che incontra, disturbando anche le persone.

Lì ha sede la Casa dell’Associazionismo e diversi organismi di base che, nei limiti delle possibilità, hanno cercato di dare una mano. Peraltro, all’interno di quella struttura si trova anche il cinema Meliès i cui spettatori sembrano non gradire comportamenti potenzialmente dannosi. Pericolosi non si sa fino a quanto. “Questo – dicono i gestori – è competenza di quanti sono preposti al controllo dell’igiene mentale, dell’ordine pubblico e della sicurezza. Non sta a noi proporre valutazioni cliniche. Quel che è certo è il disagio e la situazione di stress che dobbiamo subire”.

“Sta di fatto che, a più riprese, questo giovane entra, si rivolge con tono minaccioso, farfuglia espressioni incomprensibili e… scassa tutto”. Ciò dicendo, vengono mostrati dei danni arrecati. Uno di essi è la rottura di un grosso portacicche (foto) che è stato violentemente sbattuto a terra.

“Abbiamo segnalato la situazione alla forza pubblica, cui questi comportamenti sono già noti. Ci hanno risposto che non sanno come intervenire”.

Quello che auspichiamo – dicono a una voce alcune persone operanti all’interno dell’antico convento – è che qualcuno prenda in carico questa persona e cerchi di aiutarla nel migliore dei modi”.


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“Per la tranquillità – concludono – di quanti accedono a questo luogo. Oltre che beneficio dei residenti della via e del rione”.



Fonte articolo Perugia Today

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