Umbria sesta in classifica nella graduatoria del 2019 (dunque prima dell ‘tsunami’ Covid) stilata dal Ministero della Salute riguardo ai livelli essenziali di assistenza, che la vede tra le 17 regioni ‘promosse’. Davanti al ‘Cuore Verde d’Italia, scorrendo i risultati definitivi della Griglia Lea 2019, ci sono solamente Toscana, Emilia Romagna, Lombardia e Marche mentre dietro, comunque con un punteggio superiore a 200, ci sono Liguria, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo e Lazio.


GLI INDICATORI PRESI IN ESAME


Con un punteggio compreso tra 200 e 160, considerato comunque come un livello minimo accettabile, ci sono invece Puglia, Piemonte, Provincia Autonoma di Trento, Sicilia, Basilicata, Campania e Valle d’Aosta. Sotto al punteggio di 160 e dunque ‘inadempienti’ il Molise e la Calabria (oltre alla Sardegna e alla Provincia autonoma di Bolzano).


Griglia Lea 2019: i dati del Ministero della Salute


Adempenti – Veneto 222, Toscana, 222, Emilia Romagna 221, Lombardia 215, Marche 212, Umbria 211,

Liguria 206, Abruzzo 204, Lazio 203, Puglia 193, Piemonte 188, Sicilia 173, Basilicata 172, Campania 168,


Inadempienti – Molise 150, Calabria 125. 


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Un sistema, quello del Ministero, che punta a verificare l’appropriatezza e l’efficacia nell’utilizzo delle risorse che consente alle regioni coinvolte (escluse la Valle d’Aosta, le due Provincie Autonome di Bolzano

e Trento, il Friuli Venezia Giulia e la Sardegna dal 2010) di accedere alla quota premiale delle somme

dovute a titolo di finanziamento della quota indistinta del fabbisogno sanitario al netto delle entrate

proprie.







Nel 2019 risultano adempienti la maggior parte delle regioni ad esclusione di Molise e Calabria che si collocano nella classe “inadempiente”. Tali regioni che, sono sottoposte ai Piani di Rientro, dovranno superare le criticità rilevate su alcune aree dell’assistenza tra cui quelle degli screening, della prevenzione veterinaria, dell’assistenza agli anziani ed ai disabili. In particolar modo, per la regione Calabria, il punteggio molto basso ed in peggioramento rispetto all’anno precedente è dovuto all’insufficienza della qualità e copertura dei flussi informativi.


UMBRIA:


“La valutazione finale per il 2019 – si legge nel report del Ministero -, si attesta per la Regione Umbria su un punteggio pari a 211 che secondo i parametri di riferimento fissati dal Comitato Lea (range -25 – 225; positivo a 160) risulta ampiamente positivo”.


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