“Il superbonus è un malato terminale: se la politica vuole può rianimarlo, altrimenti è meglio eutanasia! I bonus edilizi e in particolare i superbonus continuano ad essere sotto attacco. Innanzitutto si continua a fare disinformazione sulle truffe ai danni dello Stato. La relazione del Direttore dell’Agenzia delle Entrate dello scorso 10 febbraio, presso la Commissione Bilancio del Senato, è chiarissima: il 46% delle truffe sono derivate dal cosiddetto bonus facciate, il 34% dall’ecobonus ‘ordinario’, il 9% dal bonus locazioni, 8% dal sisma bonus ‘ordinario’ e solo il 3% derivante dai superbonus 110%. Guarda caso il 97% delle truffe viene compiuto dove non ci sono le regole invece previste per i superbonus”, rifà il punto della situazione Paolo Moressoni, delegato per questo argomento dal Consiglio dell’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Perugia.
“Ciò nonostante si continua a puntare il dito sui superbonus 110% – prosegue – e si rimette in discussione anche l’emanazione del decreto correttivo al decreto sostegni che sarebbe dovuto arrivare nel prossimo consiglio dei ministri. Infatti si è tornato ad ipotizzare, dai banchi del governo, di apportare le correzioni con emendamenti all’atto della sua conversione in legge e ciò significherebbe che la cessione del credito resterebbe di fatto bloccata per almeno un mese e mezzo. Ma che i superbonus non piacciano a questo Governo viene ulteriormente ribadito dalla bozza di decreto ‘prezzi’ che dovrebbe stabilire i valori massimi ‘congrui’ per talune categorie di lavori. Infatti, anche in questo caso, visto il testo che circola, vengono sostanzialmente riproposte le tipologie di intervento già presenti nel cosiddetto decreto requisiti tecnici per l’ecobonus del 6 agosto 2020, incrementandone leggermente, e non in tutti i casi, la spesa massima ammissibile”.
“Ma la vera beffa – sottolinea il Consiglio – sta nel fatto che mentre nell’originario decreto i costi esposti nella tabella sono al netto di Iva, prestazioni professionali e opere complementari relative alla installazione e alla messa in opera, nella bozza di decreto tutti questi costi sarebbero compresi all’interno dei massimali. Ciò significa che ogni massimale previsto, rispetto all’attuale, risulterebbe inferiore del 40-50% dell’effettiva necessità. In ‘soldoni’ significherebbe che a fronte di un’effettiva spesa che sosterrebbe un cittadino metà della stessa non risulterebbe congrua con tutto ciò che questo significa. Appare pertanto chiaro che il ministero della transizione ecologica, guidato dal ministro Giovannini, contrariamente a quanto dichiarato, non abbia rilevato gli aumenti dei prezzi delle materie prime, di fatto riducendo, anziché aumentando, i parametri del 2020”.
“Altra considerazione va fatta sull’entrata in vigore poiché i 30 giorni previsti per la fase transitoria sono un periodo assolutamente insufficiente per concludere gli interventi in corso di esecuzione. A questo punto non può essere un caso che tutti i provvedimenti che il Governo sta adottando siano tutti volti a decretarne in qualche modo la fine di questa misura. Peccato che mentre i medici si consultano il paziente muore! E il paziente è rappresentato da tutta la filiera delle costruzioni”.
In conclusione, se i bonus edilizi non sono graditi al governo o ai partiti che lo sostengono, gli Architetti chiedono che lo stesso governo trovi il coraggio di eliminarli. Devono però essere consapevoli delle conseguenze e soprattutto dell’enorme interesse dei cittadini che stanno manifestando su queste misure. Si parla di adottare provvedimenti per il cosiddetto caro bollette e allora chiediamo quali misure alternative ci sarebbero immediatamente e concretamente attuabili se non quelle dell’efficientamento energetico? I risparmi sulle bollette energetiche sono denari contanti nelle tasche dei cittadini.