Tre studenti sono stati
accusati dalla polizia di avere rifornito di hascisc decine di
giovanissimi orvietani a più riprese per un giro d’affari di
migliaia di euro (uno è stato arrestato e gli altri due
denunciati a piede libero). Il quadro è stato riscostruito in
un’indagine del locale commissariato coordinata dalla procura
della Repubblica presso il tribunale dei minorenni di Perugia.

   
L’indagine ha preso avvio dall’arresto, lo scorso novembre,
di uno studente di un liceo orvietano che a scuola, oltre ai
libri, aveva portato anche – ritengono gli investigatori – una
discreta quantità di hascisc da spacciare. Il giovane è stato
scoperto in un controllo improvviso, concordato con la direzione
dell’istituto scolastico, condotto dal personale del
commissariato di Orvieto e in quell’occasione, il cane Kia fiutò
la presenza di droga addosso ad uno studente, trovato in
possesso, oltre all’hascisc e di una “discreta” somma di denaro
e di materiale riguardante lo spaccio.

   
La polizia ha quindi condotto accertamenti sull’attività e
sulle frequentazioni dell’arrestato e della sua cerchia di
conoscenti e ne è scaturito un quadro definito “preoccupante”. È
infatti emerso che, oltre allo studente arrestato, anche altri
due giovanissimi si dedicavano allo spaccio tra gli studenti
delle scuole orvietane. Sono state decine, infatti, i giovani
assuntori identificati dalla squadra anticrimine, che – si legge
ancora nella nota della polizia – hanno ammesso di aver
acquistato la droga dai tre studenti.

   
Per gli inquirenti ulteriore elemento di preoccupazione è
rappresentato dall’età dei giovani coinvolti, a vario titolo,
nella vicenda. Infatti, dei tre presunti spacciatori due sono
minorenni, così come molti degli acquirenti di hascisc
identificati dalla polizia nel corso delle indagini.

   
Gli investigatori hanno accertato che uno dei tre venditori
ha iniziato l’attività di spaccio già a 14 anni. La droga,
secondo quanto emerso dalle indagini e dagli interrogatori,
veniva venduta prima di entrare a aula o anche durante gli
intervalli delle lezioni, come la ricreazione.

   

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Ansa Umbria

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