Perugia– La Giunta regionale dell’Umbria su proposta dell’assessore alla Salute, ha approvato un progetto sperimentale per il potenziamento dei consultori familiari e per interventi integrati al loro interno a supporto psicologico di persone con patologie oncologiche e bambini e adolescenti in età scolare.
Per la realizzazione delle attività – ha spiegato l’assessore – è stata individuata come capofila l’Azienda Usl 2 che si avvarrà della competenza del Servizio di epidemiologia biostatistica e promozione della salute (Cersag).
Per l’attuazione del progetto di potenziamento del servizio psicologico, all’azienda Usl Umbria 1 saranno assegnati 80 mila euro per l’acquisizione di uno o più psicologi dedicati al progetto con esperienza nelle cure primarie, mentre all’azienda Usl Umbria 2 andranno 130 mila 737 euro, utili per tutta la durata del progetto di 24 mesi.
Illustrando l’iniziativa, l’assessore alla Salute ha evidenziato che, così come emerge dalle ultime rilevazioni, in Umbria l’organizzazione dei servizi consultoriali non è omogenea: nel territorio dell’USL 1 i consultori familiari afferiscono ai Distretti socio sanitari, mentre nella USL 2 afferiscono al Dipartimento materno infantile. Non esistono Unità Operative (UO) consultoriali complesse ma solo 12 UO semplici, mentre in entrambi i territori è previsto un livello organizzativo di coordinamento con 2 coordinatrici.
La diffusione dei Consultori familiari (CF) è comunque capillare, molto al di sopra della media nazionale. Infatti, con una sede ogni 23.825 residenti l’Umbria è fra le 6 realtà (5 Regioni e 1 Provincia autonoma) con un numero medio di residenti per Consultorio entro i 25.000, vicina al gold standard di una sede di consultorio ogni 20.000 abitanti.
La capacità attrattiva dei CF (9,6 per cento) è quasi doppia rispetto alla media nazionale e colloca l’Umbria fra le 4 Regioni con la percentuale più elevata di utenti rispetto alla popolazione residente di riferimento.
Anche la capacità attrattiva dei consultori rispetto agli adolescenti e ai giovani di 14-19 anni (11,6 per cento) è
superiore alla media nazionale e colloca l’Umbria fra le 4 realtà nazionali (3 Regioni e 1 PA) con il valore più elevato rispetto a questo indicatore, fra le 6 in Italia con un valore pari o superiore al 10 per cento rispetto allo standard nazionale.
I Consultori familiari che hanno spazi dedicati ai giovani o effettuano attività nelle scuole (82,6 per ento) sono superiori alla media nazionale, collocando l’Umbria fra le 5 realtà (4 Regioni e 1 PA) con i valori più elevati.
Rispetto alla percentuale di CF attivi per ambito di attività, mentre per l’ambito “Salute della donna” i dati
mostrano la stesse quote di attività tra le due Aziende Sanitarie, nell’ambito “Adolescenti/giovani” e “Coppia/famiglia” le percentuali di attività sono maggiori per la Usl Umbria2.
Alla luce di questi dati e visto che nella Regione, con ottimi risultati, sono stati – anche attraverso l’empowerment di comunità – avviati progetti a tutela della Salute della donna e dei bambini e adolescenti in età scolare, la Regione Umbria ha già stabilito di potenziare interventi che possano favorire il coinvolgimento delle giovani generazioni, l’inclusione delle famiglie, l’individuazione precoce del disagio nelle scuole, l’utilizzo degli strumenti dei ragazzi e la valorizzazione dei loro linguaggi e forme di comunicazione.
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